A riveder le stelle. Dante, Giotto e la pittura contemporanea

by Michela Ongaretti
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A riveder le stelle, Maurizio L'Altrella- artscore.it

A riveder le stelle, fino al 30 gennaio 2022.

Che cos’hanno in comune Dante, Giotto e l’arte contemporanea? Dal 29 ottobre la risposta è Padova. Il Museo degli Eremitani ospita una mostra immaginifica come il viaggio agli inferi della Divina Commedia, declinato secondo la sensibilità di artisti scelti tra i maggiori esponenti della figurazione italiana. 

A riveder le stelle. Agostino Arrivabene. artscore.it
A riveder le stelle. Agostino Arrivabene. Martyrium
Dialogo tra Arte e Storia

A riveder le stelle è una perla tra le numerose manifestazioni culturali che celebrano i 700 anni dalla nascita del sommo poeta, a cura di Barbara Codogno, realizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova in collaborazione con The Bank Contemporary Art Collection. Nel catalogo a corredo della mostra troviamo sia il testo critico citato in questa recensione, che la creatività letteraria di Gabriele Dadati con il Preteso “Dialogo di Dante e di Giotto”.

Raffinato ed audace dialogo è in primis quello proposto tra la selezione dei lavori esposti e la preesistenza concreta e ideale della Cappella Scrovegni, scrigno degli affreschi giotteschi annessa al complesso museale, oggi tra i beni Unesco.

A riveder le stelle, Sergio Padovani- artscore.it
A riveder le stelle. Sergio Padovani, Stelle aperte
A riveder le stelle, dopo le tenebre

Il cielo stellato è un topos iconografico individuato nell’opera del pittore e del poeta medievali, rappresentato sulla volta nella Cappella e invocato come visione liberatoria dopo la traversata infernale nella Divina Commedia. Immagine pacificata che per molti autori esposti è ben lontano da essere raggiunta. Infatti se per Dante e Giotto il percorso nelle tenebre è espiatorio e conduce alla scelta tra bene o male, l’uomo contemporaneo porta dentro di sé sia i tormenti che la beatitudine, e l’arte è interprete preziosa di questa dualità.

Luce e tenebra si compenetrano nei “paesaggi interiori” dei diciotto artisti in mostra con A riveder le stelle, ma la logica curatoriale evocativa dell’universo trecentesco traghetta l’osservatore verso la rinascita indicata dalle stelle. Resta impresso il mistero della visione che rinnova lo stupore mediante uno slancio disciplinare, riproponendo nella selezione in mostra il movimento narrativo a spirale, leggibile sia nei gironi danteschi che nel ciclo di affreschi.

Installation view della mostra A riveder le stelle, Padova 2021-artscore.it
Installation view della mostra
La figurazione italiana di The Bank

Le opere esposte fanno parte di The Bank Contemporary Art Collection, che raccoglie i maggiori esponenti della figurazione italiana  contemporanea. Gli esiti pittorici della loro ricerca sono eterogenei ma rispecchiano tutti l’urgenza di rendere immagine uno stato psichico, di unire l’aspetto simbolico alla verosimiglianza, rendendo l’opera un resoconto intimo e immaginifico. 

Se pensiamo alla progressione narrativa a spirale, in un moto ascensionale o discensionale come nelle prime cantiche della Commedia, torna in mente il dipinto di Nicola Verlato. Il senso del racconto sospeso nella caduta si materializza attraverso una visione simbolica e sacrale antica, anche nella tecnica pittorica. La dinamica spaziale è però solo un elemento nella ricchezza delle immagini di A riveder le stelle: l’ampio repertorio di stili e di interpretazioni sul tema, mi porta personalmente anche verso universi per la prima volta visti da vicino.

Nicola Verlato, Cosmogony #2- artscore.it
A riveder le stelle. Nicola Verlato, Cosmogony #2
In mostra

Gli artisti coinvolti nel progetto espositivo museale sono, al completo, Agostino Arrivabene, Saturno Buttò, Desiderio, Marco Fantini, Sergio Fiorentino, Giovanni Gasparro, Alfio Giurato, Federico Guida, Maurizio L’Altrella, Paolo Maggis, Vittorio Marella, Nicola Nannini, Sergio Padovani, Alessandro Papetti, Luca Pignatelli, Chiara Sorgato, Nicola Verlato, Santiago Ydáñez. Avrei voluto spendere molte parole per ciascuno di loro, ma scelgo di avvicinare ai miei lettori solo alcune personalità, non in ordine d’importanza ma come esempi del molteplice ricordo emozionale.

Santiago Ydanez, S. T.- artscore.it
A riveder le stelle. Santiago Ydanez, S. T.
Giotto, Dante e la pittura contemporanea

Per Alfio Giurato le Prime Luci possono essere quelle del nuovo giorno, oppure sono quelle che custodiscono diverse ombre. Riprendendo Klossowski, citato da Codogno, “la massima luce reca in sé l’oscurità, l’ambiguità, l’incertezza, l’inciampo dell’abbaglio”, ma continua la curatrice: “il sottile filo che separa e congiunge i due mondi, delle tenebre e della luce, sono il tempo spettrale (spettro ottico), dei “Revenants”. I fantasmi, altro non sono che illusorie parvenze: restano uomini”.

A riveder le stelle, Alfio Giurato- artscore.it
A riveder le stelle. Alfio Giurato, Prime Luci

Allo stesso modo appaiono le più definite fisionomie di Sergio Padovani. Fantasmi però del bello, che hanno perso la grazia, e la maledicono con azioni brutali, bestiali, autolesionistiche. Fantasmi dell’ordine estetico e razionale, perduto a favore dei vasti territori dell’inconscio. Accade soprattutto nella parte inferiore del dipinto Stelle Aperte, che segue lo sviluppo ascensionale delle cantiche nella Divina Commedia, fino a riveder le stelle di Giotto. L’umanità dolente cerca di allontanarsi dai tormenti nel passaggio subaqueo del Purgatorio, ma non c’è ancora quasi nessuno sotto il firmamento blu, un blu così intenso per rievocare la volta della Cappella Scrovegni anche attraverso la simbologia del colore.

Canto III di Marco Fantin- artscore.it
A riveder le stelle. Marco Fantini, Canto III

In un passaggio nell’abisso, anche mentale, si configura il riferimento al percorso dantesco di Marco Fantini. Sull’opera Canto III leggiamo il suo stile che del riferimento al passato ne fa citazione ironica. “La sua è una pittura errante che tracima, collassa, deraglia dal sé, si muove sinuosa tra scarti e finte”, così la sua figurazione passa al setaccio ogni elemento, nell’ imbuto temporale di un flusso di coscienza dove la Storia dell’Arte recente, tra Ensor, Bacon e la Street Art, si unisce agli alfabeti atavici, forse preistorici, della Maschera.

A riveder le stelle, Saturno Buttò, Valleredfetish- artcore.it
A riveder le stelle. Saturno Buttò, Valleredfetish
Ritratti infernali

Saturno Buttò ci dona una versione della figura satanica, con l’impatto emotivo di una sensibilità contemporanea. Il dipinto “Valleredfetish”, nel richiamo ad ambientazioni sadomaso e fetish, metaforizza nella composizione e nel colore l’idea di torbido, ambiguo. Se il Diavolo, per Dante e per Giotto e per la tradizione cristiana, è eletto a chiaro simbolo del male, o del pericolo per chi cerca la salvezza nel regno dei cieli, qui il firmamento si chiude su una figura che nel suo attrarre toglie sacralità al mostro. Al contrario la bellezza della diavolessa in latex confonde, assoggetta con l’invito al mondo della sesualità. La temperatura all’inferno resta alta, ma il piacere dello sguardo sui vizi di oggi riflette sul travestimento valoriale.

A riveder le stelle, Maurizio L'Altrella- artscore.it
A riveder le stelle. Maurizio L’Altrella, La bestia luminosa

Tra gli artisti amati da Artscore c’è Maurizio L’altrella, con una selezione di opere in linea con il tema proposto dalla mostra, non viste nella personale milanese Ultra Spiritus Intra Corpore. Protagonista è l’inferno con le sue bestie, quelle che nascono nella mente dell’uomo, come accade nella Cappella degli Scrovegni. Se Giotto ritrae Satana come un mostro che divora dannati, nelle due opere in mostra il soggetto è studiato come ritratto interiore e come visione d’insieme del mondo sotterraneo. “ La bestia luminosa” è dedicato a Lucifero, connotato dalla metamorfosi tra uomo e animale, mentre “Cocito o l’estasi della bestia” porta la sua pittura verso scenari apocalittici. La luce emerge dal buio attraverso il colore anche in questa visione d’insieme originaria, che confonde angelico e demoniaco.

Figura smarrita di Alessandro papetti in mostra a Padova- artscore.it
A riveder le stelle. Alessandro Papetti, Figura smarrita – Notturno
Inferno, Purgatorio e Paradiso

Restiamo nel territorio demoniaco con la suggestione bestiale dell’unico straniero del gruppo, Santiago Ydáñez, pittore andaluso di fama internazionale. Il male è nello sguardo freddo dell’aguzzino in un Senza Titolo di “raffinata efferatezza”, dove il Dobermann simboleggia l’uomo, e lo accompagna, nell’abominio Nazista. 

La dannazione non è eterna per il San Sebastiano di Agostino Arrivabene la cui metamorfosi sul corpo porta ad esiti inaspettati. L’aria che si respira è ultraterrena, la figura del santo delineata con la complessità di una ricerca che studia l’iconografia e la memoria psichica. Nell’ispirazione pittorica e mistica ai maestri quattrocenteschi resta sospesa l’azione, come in un limbo dove dalle ferite sgorgano coralli. 

Il tuffatoree di Sergio Fiorentino in mostra a Padova- artscore.it
A riveder le stelle. Sergio Fiorentino, Tuffatore

Per Alessandro Papetti il Purgatorio è un territorio di confine psichico e spaziale, è la solitudine delle sue figure smarrite. E’ la materia umana che si addensa in un deserto blu profondo, dove la traccia allungata della pennellata passa come vento sulla carne ma, non riesce a rinfrancarla. In questa dinamica tra sfondo e soggetto la pittura è rappresentazione interiore di una sospensione tragica. 

Al Tuffatore e alle altre figure di Sergio Fiorentino è affidato “ il compito di traghettarci verso la trascendenza attraverso la preghiera del corpo, seguendo quindi quella spinta metafisica che rasserena di Azzurro”, suggerendo infine la consolazione di un possibile Paradiso.

Michela Ongaretti

Qui per informazioni pratiche sull’accesso alla mostra

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