Arte Fiera è il primo grande evento d’arte del 2020, immancabile per Artscore che ha raggiunto Bologna sia per scovare novità che per immergersi nell’attesa galleria di capolavori del Novecento.

Arte Fiera 2020. Incisione e ceramica di Giorgio Morandi, con Galleria d’Arte Maggiore
Visitare una fiera è come conoscere una persona, non puoi mai sapere tutto e la prima impressione conta moltissimo. Alcuni interessi o predisposizioni personali ti guidano alla scoperta di ciò che vuoi vedere, così lo stimolo disciplinare materico mi ha fatto soffermare più sulla scultura e sulla pittura della multiforme Main Section, e cercare nuove visioni tra le gallerie della sezione Pittura XXI. Non me ne vogliano gli amanti delle nuove tecnologie, fotografia e installazioni, la stagione è solo all’inizio e si annunciano importanti occasioni espositive che mi faranno esplorare le sperimentazioni di quelle aree dell’arte contemporanea.

Arte Fiera 2020. Paolo Migliazza e Nicola Samorì con L’ARIETE artecontemporanea.
Arte Fiera 2020. Sezioni e numeri
Arte Fiera è quest’anno divisa in due padiglioni, il 18 e 15 del Quartiere Fieristico di Bologna. L’edizione 2020 è la seconda diretta da Simone Menegoi, affiancato dalla vice direttrice Gloria Bartoli. Le gallerie aderenti sono 155 gallerie tra italiane e straniere: 108 nella Main Section e 47 nelle tre sezioni curate e su invito, Fotografia e immagini in movimento (20 gallerie) Focus (8 gallerie) e Pittura XXI (19 gallerie).

Arte Fiera 2020. Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci nella sezione Fotografia e Immagini in movimento.

Arte Fiera 2020. Vista dello stand della galleria Davide Paludetto
Dal 2019 ad Arte Fiera gli espositori rispondono all’invito di limitare il numero degli artisti a tre per gli stand di medie dimensioni, fino a un massimo di sei per i più grandi. Il numero può essere superato solo se il progetto riguarda un movimento o un gruppo del ventesimo secolo. La trovo una regola apprezzabile nel favorire l’identità e incentivare ricerca e promozione di alcune personalità. Concentrate nel padiglione d’ingresso, il 18, sono dislocate diverse aree dedicate all’editoria e ai periodici d’arte italiani. 345 è il numero totale degli artisti presenti ad Arte Fiera 2020.

Arte Fiera 2020. Una scultura di Adolfo Wilt tra i capolavori con la galleria Russo
Due padiglioni due identità
La suddivisione in due aree principali è agevole spezzando il percorso e permettendo una pausa, considerata la quantità di espositori con opere di rilievo: ad accogliere i visitatori è il padiglione 18 con tanti artisti storicizzati quindi meno alla portata di nuovi collezionisti, ma sui quali è giusto dedicare tempo. A me è apparso come un’area museale, un’antologia emozionante della storia dell’arte recente, ma non sono mancati allestimenti interessanti con presenze più giovani.

Arte Fiera 2020. Giorgio De Chirico tra i grandi del Novecento
Il primo notevole ricordo di Arte Fiera per Artscore, circa le notevoli opere di artisti di fama mondiale, è il confronto tra ceramica e incisione della delicatezza enigmatica di Giorgio Morandi, rievocato nel mondo onirico e ironico di Luigi Ontani, con la Galleria D’Arte Maggiore. E’ solo un esempio tra vari testimoni del ‘900 in altri stand come Sironi, Morlotti, Severini, Carol Rama. La presenza dell’opera di Giorgio De Chirico era chiaramente avvertibile, presentata da ben sei gallerie. Una segnalazione che desidero fare sull’arte viva riguarda la Galleria Lara e Rino Costa che presentano le sculture composte da una sorta di origami rivisitati e legno di Amanda Chiarucci.

Arte Fiera 2020. Particolare di una scultura di Amanda Chiarucci con la galleria Lara e Rino Costa
Nel padiglione 15 di Arte Fiera si concentrano opere più recenti, troviamo qui accanto alla Main Section, le sezioni Fotografia e Immagini in Movimento, a cura del collettivo Fantom, e Pittura XXI. Due scelte di Artscore, agli antipodi per stile e contenuto, sono Paolo Migliazza e Nicola Samorì con L’ARIETE artecontemporanea e il pop irriverente di Laurina Paperina con la galleria trentina Raffaelli.

Arte Fiera 2020. Sculture di Laurina Paperina con la galleria Raffaelli
Pittura XXI con la scelta di Artscore.it
Pittura XXI a cura di Davide Ferri, vanta il primato di essere la prima sezione dedicata completamente alla pittura contemporanea, in una fiera italiana ed estera. In una fase storica che vede la disciplina in crescita nel mercato dell’arte, Arte Fiera propone una panoramica del lavoro di artisti emergenti e mid-career, a livello nazionale e internazionale.

Arte Fiera 2020. Mario Radice, Composizione 1930-40. Cardelli e Fontana nella Main Section
Cercando di individuare una una poetica del colore riconoscibile ho apprezzato il lavoro della galleria Cardelli & Fontana di Pietrasanta con Beatrice Meoni e Mirko Baricchi. Lo stand mi è piaciuto in particolare per la selezione che segue una linea curatoriale precisa, con l’aggiunta di un apparato critico di rapida lettura come è giusto che sia in un contesto così ricco, vario negli stili e nelle discipline.
I pittori presentati hanno entrambi lavorato sull’estetica del frammento. In particolare Beatrice Meoni espone ad Arte Fiera non più nature morte parziali, come nella precedente ricerca, per concentrarsi su porzioni del corpo umano, il suo, e sulla percezione della loro posizione nello spazio. Il corpo frammentato, che manifesta una fragilità e una disarticolazione irrisolta di movimento è in cerca di una riconciliazione con la sua unità e lambisce lo spazio come a cercare una sua ridefinizione in esso: nel collocarsi ai margini della superficie allude all’assenza delle parti mancanti suggerendo una dilatazione del piano bidimensionale.

Arte Fiera 2020. Particolare di un dipinto di Beatrice Meoni, Cardelli e Fontana Arte Contempornaea
Nel bosco di Mirko Baricchi
Le opere pittoriche di Mirko Baricchi colpiscono per la resa espressiva della gamma cromatica tonale, per quel possibile incontro tra il figurativo e l’astratto foriero di un languore contemplativo. E’ nell’insieme compositivo ciò che ti fa restare in bilico tra il suggerimento di un mondo fisico, che al contempo conduce verso l’immedesimazione di un percorso esperienziale mentale. Attraverso la messa a fuoco di un particolare realistico, concreto, nella stessa visone esso si smaterializza per dare materia al pensiero, diventa struttura di un concetto. Diversi paesaggi silvestri diventano il Bosco, sublimano l’idea di contaminazione tra oggettuale e simbolico mediante i richiami formali e cromatici nella composizione, dichiarando quella che il testo di Daniele Capra chiama “topologia dello sguardo” di chi si trova di fronte all’opera.

Arte Fiera 2020. Particolare di un dipinto di Mirko Baricchi
Cosa stiamo guardando è un interrogativo a cui la pittura risponde con una diversa domanda: come guardiamo quando la visione è resa possibile attraverso la disciplina? Come cambia il sentimento della Natura quando questa è entrata a fare parte della nostra memoria? La risposta di Baricchi ad Arte Fiera è nel conflitto insolubile, nella dialettica tra le pennellate veloci e la loro parziale rimozione, nella costruzione di un insieme organico attraverso costanti rotture di un flusso gestuale, brecce spaziali nella bidimensionalità.
Michela Ongaretti

Arte Fiera 2020. Vista dello stand della galleria Contini