Pittura ad Occidente con Simone Geraci. Inaugura la mostra personale alla Burning Giraffe Gallery di Torino, mentre continua Alone Together alla George Billis Gallery di Manhattan
Pittura ad Occidente è quella di Simone Geraci in questo scorcio d’autunno 2019. Artscore lo ha conosciuto a Milano nel 2018, in occasione della prima personale da Salamon, e dalla successiva intervista segue la sua ricerca pittorica e incisoria. negli ultimi anni le sue opere sono state osservate in mostre e fiere d’arte in Italia e in Europa, fino all’importante traguardo del Chelsea Art District di New York.
Pittura ad Occidente ancora, rispetto alla geografia italiana, per l’imminente inaugurazione a Torino. Inaugura oggi la mostra personale Oreadi, presso la galleria Burning Giraffe Art Gallery, che rinnova per la seconda volta la fiducia accordata al talento dell’artista .
Simone Geraci, presente e passato a New York
Il riferimento alla nuova frontiera non è casuale se si pensa che alla conquista di Torino e New York si arriva con un’identità culturale e territoriale di una certa consapevolezza, e riconosciuta nell’impronta curatoriale delle ultime mostre. Geraci è siciliano nel valore conservato di una tradizione concentrata sull’artigianalità del lavoro d’artista (senza alcuna accezione negativa), che si arricchisce di fame di altro. Del tentativo di integrare all grande perizia tecnica una sintesi formale e concettuale estrema, la monocromia e la metafisicità delle geometrie contro alla carnalità dei soggetti. Guardando nell’insieme il suo lavoro c’è qualcosa di squisitamente rivolto al passato che senza soluzione di continuità inventa un presente, senza preoccuparsi di risultare troppo contemporaneo. Questa per Artscore è una cifra stilistica di grande forza estetica.
Alone Together e In dialogo con la Sicilia a New York
Anche su questo fa leva la mostra newyorkese, imperniata sull’inclusione delle diversità culturali degli artisti coinvolti. Presso la George Billis Gallery la curatrice Robin King T. Bankole mette a confronto opere dei due americani Gregory Prestegord e Danny Simmons, dal background e rese disciplinari eterogenee. Al progetto Alone Together si innesta come ulteriore incontro e analisi tra le creatività “reciprocamente” oltreoceano, il corpus di opere de Il dialogo con la Sicilia, selezionate dalla co-curatrice Carla Ricevuto. Simone Geraci, Grazia Inserillo, Maurizio Pometti e Cetty Previtera, sono i quattro artisti, giovani ma con importanti esposizioni italiane ed internazionali a curriculum, esemplari del linguaggio pittorico contemporaneo made in Sicilia, a loro volta portatori di poetiche e tecniche differenti tra loro.
Pittura ad Occidente con quattro esponenti siciliani
Geraci arriva nella Grande Mela chiamato da Carla Ricevuto che ha seguito il suo lavoro nel tempo trascorso in Italia. La selezione riguarda un’opera per ciascun artista coinvolto. Sono particolarmente lieto che a Manhattan sia sbarcato un dipinto della serie Echos. Si tratta di un lavoro ad olio su ardesia che mi avevano affascinato per la ricerca su e con un materiale desueto, studiato per integrarsi alla ricerca figurale e assolutamente originale nel panorama contemporaneo.
Per la mostra l’artista sceglie tra i suoi monocromatici il blu che porta l’immagine “in una dimensione più onirica e lirica”. L’atmosfera sembra accomunare le opere degli altri siciliani in mostra, anch’essi caratterizzati da una predominanza di colore netta. La tavolozza azzurra di Pometti che evoca con ironia il mondo dell’infanzia attraverso la materializzazione del sogno o del ricordo, si ritrova nella pittura rarefatta di Cetty Previtera che integra la componente figurativa allo sfondo, come nella messa a fuoco indefinita di un risveglio inconcluso. L’opera fiber di Grazia Inserillo gioca sulla trasparenza e l’emersione materica che allude alla tradizione tessile, qui nel colore del “fil rouge” che diventa percorso di rievocazione sensoriale della memoria.
OREADI
Torniamo in Italia con Simone Geraci dove domani sera, giovedì 19 settembre, inaugurerà la nuova personale dal titolo Oreadi. La sua pittura ad occidente d’ Italia, è ospite per la seconda volta di Burning Giraffe Gallery. Nell’autunno di tre anni fa presentò Rot, dove la ricerca monocromatica era caratterizzata dal rosso della lacca di garanza. Oreadi è costituita da una raccolta di diciassette opere inedite in blu, create ad hoc per l’evento torinese. E’ una mostra dedicata per la prima volta ad un tema specifico, ispirata alle Ninfe dei Monti e delle Valli della mitologia greca. La tradizione le descrive come giovanissime e bellissime vergini devote alla dea Diana, solitarie creature dedite alla Caccia e alla contemplazione della Natura.
Presente anche qui il supporto in ardesia, che si riallaccia ad una tradizione di ex-voto sulla stessa pietra custoditi in diverse chiese palermitane. Come avevo appreso dall’artista alcune sezioni della superficie restano volutamente libere dal colore generando nuove relazioni tra gli elementi che compongono l’opera, materiche e compositive. Si conferma qui quanto l’ardesia nuda, nella sua interruzione dell’immagine e nel contrasto tra opacità e luminosità del colore ad olio, acquisti “un ruolo importante tanto quanto il soggetto rappresentato”.
Enigmatiche solitudini blu
La suggestione figurativa è coerente e congeniale all’universo dei soggetti nella ricerca di Geraci: i corpi e le espressioni delle donne, desunte da foto d’epoca, sembrano trovarsi in una dimensione altra, come se il dipinto rappresentasse uno squarcio attraverso il reale, e il nostro sguardo avesse il privilegio di guardare al suo interno. In quella dimensione sono calate le figure in tutti i dipinti di Geraci, assorte in un tempo dilatato, bloccate in un gesto che determina la loro appartenenza ad un mondo possibile solo in quella pittura che è ultra-reale, metafisica. La mitologia stessa racconta di creature originarie, fuori dal tempo e dalla Storia, che vivono nell’aspetto umano in un contesto soprannaturale.
Le Ninfe concretizzano un’idea o un carattere terreno, e la narrazione della loro solitudine, ( leggi isolamento geometrico), può trovare una corrispondenza figurale senza bisogno di essere didascalica. Bisogna essere un pittore che sa usare il reale senza essere un realista, per rendere efficace, credibile, un’astrazione attraverso la concretezza. Ancor più oniriche nella misteriosa delicatezza di ritratti attraverso il filtro blu, le Oreadi di Geraci lasciano un impronta sul terreno, mentre non si accorgono di esser viste.
Il sodalizio con Burning Giraffe Gallery
Pittura ad Occidente e in Europa per Simone Geraci con Burning Giraffe Gallery. Negli anni passati l’artista ha partecipato con la galleria ad alcuni eventi fieristici internazionali: nel 2016 a SetUp Contemporary Art Fair, Bologna; nel 2017 a Parigi alla YIA Art Fair; nel 2017 a Torino con The Others Art Fair. A Febbraio di quest’anno Andrea Rodi ha inoltre preso parte alla decima edizione di JustMad Art Fair a Madrid, dove ha presentato e promosso alcune opere dell’artista, realizzate per la manifestazione. Ricordo le altre gallerie italiane di riferimento del pittore, la Salamon Fine Art di Milano che pone l’attenzione anche sulla sua opera incisoria, e in territorio siciliano Quam di Scicli (RG).
Michela Ongaretti
Alone Together e Il dialogo con la Sicilia, fino al 28 settembre 2019
George Billis Gallery, 525 West 26th Street, Ground Floor, Chelsea, New York
Oreadi, mostra personale di Simone Geraci. Dal 19 settembre al 9 novembre 2019
Burning Giraffe Art Gallery. Via Eusebio Bava 8/A, 10124, Torino