Anteprima Salone del Mobile 2016: Made in Italy elegante e sostenibile con Bartoli Design, Segis e Kristalia
Abbiamo già parlato di Bartoli Design in occasione della mostra “Ritratti, Riflessi” presso Leo Galleries, ora è arrivato il momento di segnalare la suapresenza al Salone del Mobile con due prodotti in anteprima: la seduta Iceland, il tavolo Maki, progettati rispettivamente per Segis e Kristalia, azienda che presenta anche la sedia 1085 edition, già in produzione, sempre in collaborazione con lo studio.
Iceland, la panca con schienali progettata per Segis, prende il nome dagli schienali imbottiti con le loro diversificate forme trapezoidali, sembrano infatti iceberg galleggianti sulla superficie marina, mentre emergono dall’ampio piano orizzontale della seduta bifacciale in rifrangente alluminio.
Il tavolo Maki per Kristalia è caratterizzato da una struttura a portale, in alluminio, dotata di un raccordo curvo che fonde la sezione ovale delle gambe alla geometria essenziale del traverso. Il top è sottile e disponibile in numerose finiture. Il modello Maki si presenta in versioni sia fisse che allungabili.
Una menzione speciale va data a 1085 Edition chair, prodotta nel 2015 e già esposta al Salone, riproposta quest’anno come esempio raffinatissimo di unione tra design innovativo e perizia tradizionale artigiana. La firma di Bartoli Design si è per l’occasione unita a quello della conceria Presot: la sedia è in cuoio naturale con cuciture a vista e tiranti su un’anima d’acciaio, le gambe si presentano invece in legno di rovere.
Il tempo diventa un valore aggiunto perché il cuoio è di per sé un materiale che tenderà in futuro a modificare il suo aspetto, la texture e il colore, rendendo il prodotto vivo pur nel mantenimento della sua funzionalità, in più esso è qui impiegato al naturale senza verniciatura.
E il tempo mantiene la sua presenza nel senso della continuità nella tradizione, nella lunga storia della Conceria Presot che produce sin dal 1933 le suole per calzature dei marchi più prestigiosi, e che ha saputo mantenere la sua autenticità con l’adeguamento alle nuove tecnologie. L’aspetto di 1085 edition omaggia quindi questa storia attraverso la citazione all’estetica dell’alta moda con le sue cuciture a vista, e al tessile nella nautica nell’impiego del meccanismo dei tiranti. Inoltre la lavorazione artigianale di alto livello rappresenta ciò che continua a rendere unico il patrimonio made in Italy, insieme ai processi produttivi che rispettano principi di ecosostenibilità.
1085 Edition chair diventa incontro di tre talenti complementari: il coraggioso spirito di esplorazione di un imprenditore, la creatività impiegata per la funzionalità dello studio di design, e la competenza antica dell’artigianato più raffinato.
Secondo le parole dei progettisti la sfida di Kristalia sta nell’utilizzo di un materiale mai usato in precedenza nell’arredamento, il cuoio a forte spessore di Presot, sette millimetri contro i tre usati di solito per le sedute con le conseguenti difficoltà aggiuntive, lo stesso delle calzature di alta gamma, e che formò gli scarponi con cui il team di Ardito Desio scalò il K2.
La sedia è realizzata con untelaio in acciaio sul quale sono fissate le quattro gambe, mentre ilmanto in cuoio è mantenuto in tensione attraverso due tiranti in acciaio inox. Alla seduta vera e propria e allo schienale occorreva una sellatura e dato l’alto spessore e la conseguente resistenza, Bartoli 7ha proposto di stampare a caldo i due lati del cuoio dando un’impronta concava al centro e curva sui fianchi. Dopo diverse prove tecniche si sceglie di cucire insieme seduta e schienale con un punto a zig zag, che consente di accostare e non sovrapporre gli spessori in cuoio.
I tiranti nautici hanno poi risolto il problema dell’apertura delle due ali sotto schienale e sedile, con la loro forza e la possibilità di ripristinare la giusta tensione nel tempo. La realizzazione del prototipo ha richiesto più di due anni di lavoro per il cuoio che si è rivelato difficile da domare.
Ne ho parlato maggiormente perché trovo che abbia un’identità molto contemporanea nella schiettezza con cui dichiara la leggibilità di tre materiali o elementi: il telaio metallico che innesta sul fianco delle gambe con evidenza, e il telo in cuoio.
Michela Ongaretti