Madonna Desnuda è l’opera di Giovanni Manzoni sulla copertina della compilation Rock Targato Italia 2018, “1958-2018 Sessant’anni di rock italiano”.
Il disco è disponibile in tutti i webstore a partire dal 21 dicembre , ed è stato presentato durante l’evento live del 12 dicembre presso Legend Club a Milano, occasione per Manzoni di realizzare sul palco un live painting, dialogando con la performance musicale in corso.
L’evento è con energia voluto da Francesco Caprini che ha creato e porta avanti dagli anni ottanta il progetto di Rock Targato Italia, rassegna musicale ed evento di scouting per le band e gli autori delle nuove generazioni, e che continua a scoprire talenti con la sua agenzia di management e promozione per la musica italiana, Divinazione Milano (Divi In Azione).
Rock Targato Italia 2018
Nella compilation sono presenti grandi successi di sessant’anni di storia della musica rock italiana, tutto è partito dal meeting al Palaghiaccio di Milano del 1958, ma anche gruppi emergenti contemporanei. Potrete quindi ascoltare Adriano Celentano, Enzo Jannacci, Tony Dallara, I Campioni, la band di Roby Matano, Luigi Tenco, e i primi pezzi di Franco Battiato accanto a Jack Anselmi, Daniele Chiarella, Inside the Hole, Lo Stato delle Cose, massimo Francescon Band, Not, Organico Ridotto, ancora Rolling Carpets, VXA, Blank.
Divinazione ha collaborato inoltre per questo disco con SAAR Records SRL, la casa discografica italiana più longeva, con la sua storia importante nella canzone di casa nostra.
Viva le arti vive
Se questo progetto “coinvolge tutti coloro che hanno dedicato parte della loro vita alla ricerca, alla sperimentazione e alla gioia di realizzare se stessi come artisti e persone creando momenti indimenticabili, nuovi stili di vita, di cultura e costumi sociali”, secondo le parole di Caprini, la sua forza viene dall’intima volontà e necessità costante di coinvolgere diversi tipi di percorso artistico.
Così ogni anno per la copertina viene dato spazio ad un artista contemporaneo giovane ma affermato nel panorama italiano come Federico Guida, Dany Vescovi, Felipe Cardena, Desiderio, Davide Nido, Stefano Abbiati, Daniela Cavallo e Leonida Filippi. Insomma la Madonna Desnuda di Manzoni si trova in buona compagnia, come quella sul Duomo vede sotto di sé passare la Storia così quella con Rock Targato Italia rappresenta il trentunesimo walk in the wild side nell’immaginario di artisti del pennello o della chitarra acustica.
Ci sono poi coloro che si esprimono con una video-performance, come Marco Bilico che nel “Dialoghi di una tela” permette alle immagini dipinte di parlare. In questa occasione lo ha fatto generosamente con la Madonna di Manzoni, e di Rock Targato Italia.
Eppure non tutti hanno gradito o capito l’operazione. Come ci ha raccontato Caprini durante la serata al Legend Club a pagina ufficiale di Rock targato Italia è stata oscurata, dopo alcune segnalazioni, tutto per la rappresentazione senza veli della Madonna di Manzoni!
Contraddizioni universali e caffè
Di Giovanni Manzoni, ma soprattutto dei suoi disegni visionari e “antichi” nello stesso tempo, Artscore ha già parlato presentando il coté erotico della sua produzione.
Con la Madonna Desnuda ad essere ritratta e interpretata è sempre l’anatomia femminile, lo è praticamente sempre per l’artista italo-boliviano, ma è associata ad un altro tema forte e controverso nella sua produzione: la Religione declinata secondo i suoi simboli e le sue contraddizioni, ampliando il raggio di interesse nel Tempo e nella geografia mondiale. Sempre con la tecnica che lo fa riconoscere, il disegno dallo studio michelangiolesco unito alla colorazione a caffè, al dripping, e all’ultima sperimentazione con Ecoline, promossa e suggerita dall’ormai sponsor affiatato Colorificio Crippa.
Mi piace pensare che oltre ai riferimenti per me espliciti e fonte di ispirazione senza fine, al Cinquecento Italiano, soprattutto Michelangelo, e ai riferimenti alla tecnica del dripping di Pollock, nel mio lavoro ci sia anche un po’ di Street Art. Gio Manzoni
Idoli milanesi
La Madonna è “desnuda” non per mancanza di rispetto, anzi. Il massimo rispetto della sua umanità reca l’opera di chi “crede nel disegno come rappresentazione del pensiero, il primo gesto di ogni espressione artistica: il più congeniale perché diretto e immediatamente comprensibile e allo stesso tempo personale e unico come la grafia, la traccia del proprio passaggio”.
Ad essere in copertina è il simbolo per eccellenza di Milano, colei che rompe con la sua punta il cielo sopra piazza Duomo, che stavolta scende in strada. La sua umanità è quella di chi nel 2018 diventa madre, di una donna che smette di essere intoccabile, letteralmente, ma che anzi incarna vizi e virtù del nostro tempo e della metropoli. Per l’artista che spesso rappresenta nelle sue opere figure religiose in una visione e un’estetica postmoderna, questa Madonna può essere un segno anche di quell’eccessivo bisogno di apparire nella città meneghina di oggi.
In realtà Manzoni vede da sempre le divinità come idoli lontani dalla realtà, dalla vita vera. Così quando in passato la sacralità appariva vicino alle gente, umana per potervisi identificare in Caravaggio, soltanto sporcando i piedi di un San Pietro, purtroppo il potere forte di allora non avrebbe mai voluto mostrare i vizi reali di un’umanità corrotta, in tutti i suoi difetti. Quindi il disegnatore sceglie per l’oggi una Madonna davvero umana, “ visto che finora si è parlato solo dei pregi, non penso sia più una cosa straordinaria seguire questa linea”.
La Madonna Desnuda
La Madonna di Giovanni Manzoni vuole continuare a parlare con i piedi sporchi di quattrocento anni fa, ma alla sua impudicizia si aggiungono quattrocento anni di “malefatte, di disuguaglianza, argomento preferito dalla politica, di mancanza di senso di fratellanza, visto che la religione non ha certo aiutato l’unione tra popoli diversi, se non in veste ipocrita”.
Il suo tentativo è quello di rendere davvero realistica la figura di una minorenne, un’adolescente che avrebbe dovuto portare in grembo e partorire l’uomo perfetto, che tanto perfetto non poteva essere in un mondo imperfetto. Un sacrificio da supereroina quotidiana, come quotidianamente nel mondo è da eroi crescere dei figli, che si rivela con la maschera fumettistica vista su altri personaggi “eroici” nei disegni di Manzoni.
E’ una giovane madre che ha posato per il corpo della Madonnina di Manzoni, dal fisico asciutto e la cicatrice del taglio cesareo. E’ già una madre che reca i segni della sofferenza addosso questa Maria, e che non li nasconde.
Intorno a lei un codice di fiori e animali simbolici come in una selva barocca (o post barocca con riferimenti street ), i fiori che la immolano ad altra sofferenza in vita, un uccello a rievocare l’annunciazione o il destino. In primo piano ai piedi della Madonna una capretta, l’animale che che tanto ci si è preoccupati di associare al maligno, saltellante e felice come la gioventù, che entra a pieno titolo in questo territorio sacro. La capra è un esempio di come per solo per alcune religioni esista un mondo dove siano presenti tutti gli animali, in questo religioso élan vital accanto a questa Madonnina contemporanea c’è posto anche per lei.
Michela Ongaretti