Semita Luminis. A Berlino la trasformazione metafisica di Maurizio L’Altrella e Matteo Lucca

by Michela Ongaretti
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Semita Luminis riunisce in una mostra bipersonale la pittura di Maurizio L’Altrella e la scultura di Matteo Lucca. Il progetto curato dalla milanese Isorropia HomeGallery è accolto dalla Luisa Catucci Gallery. A Berlino fino al primo settembre 2020.

 

Semita Luminis, Matteo Lucca- Human

Semita Luminis. Matteo Lucca, Human, 2018. Courtesy Luisa Catucci Gallery

 

Semita Luminis

La locuzione latina Semita Luminis si traduce in “Sentiero della Luce” ed è un percorso tematico attraversato nella ricerca dei due autori in senso materiale e metafisico. Entrambi sono portatori, nelle loro opere, di un’energia connessa a filosofie misteriosofiche antiche, dove l’apparizione figurale ha una forte valore archetipico e simbolico. L’epifania del corpo, nell’iconografia mitologica o di una rappresentazione arcaica e ancestrale è la manifestazione di una coscienza e di una trasformazione esistenziale, nell’eterna e universale esperienza del ciclo della vita e della morte, della sessualità e della fecondità intese come pulsioni profonde e innate.

 

Semita Luminis, pittura e scultura

Semita Luminis, pittura e scultura a confronto. Courtesy Luisa Catucci Gallery

 

Questi elementi d’indagine non sono interessanti per gli artisti di Semita Luminis in quanto motori della soddisfazione di un bisogno fisiologico, piuttosto materializzano, mediante tecniche complementari, una profonda, insanabile e ciclica modificazione di stato che porta ad un’evoluzione della soggettività. Nel Semita Luminis la sensualità del corpo trascende la materia per governare l’intera esistenza.

 

Semita Luminis, Maurizio L'Altrella, La Gazza ruba a Cleopatra il segreto della vita

Semita Luminis. Maurizio L’Altrella, La Gazza ruba a Cleopatra il segreto della vita, 2020. Courtesy Luisa Catucci Gallery

 

Il Buio nella Luce

Il processo comprende l’oscurità, anche questa incastonata all’immagine materica e ai suoi significati reconditi, in una negazione di chiarore che è colma di energia silente, incompresa o persino nefasta in potenza di un dissolvimento contraddetto dalla risposta della luce. Quando questa luce appare rivela l’intera metamorfosi, accogliendo il buio nel processo, dimostrando il rapporto dialettico necessario tra gli opposti.

 

Semita Luminis. Lucca e L'Altrella

Semita Luminis. Lucca e L’Altrella durante l’allestimento della mostra

 

Maurizio L’Altrella

Ho in diverse occasioni posato lo sguardo sulla pittura di Maurizio L’Altrella. Su Artscore.it ho recensito una sua personale milanese da Rubin. Mi ha colpito per la fluidità del gesto “alla prima”, con cui riesce ad evocare più una visione onirica che realistica di figure sempre totemiche.

 

Semita Luminis, Maurizio L'Altrella, Leda dopo l'amplesso si trasforma in cigno

Semita Luminis. Maurizio L’Altrella, Leda dopo l’amplesso si trasforma in cigno, 2020. Courtesy Luisa Catucci Gallery

 

Qui per Semita Luminis quella scrittura mossa tocca la mitologia antica attraverso la rivisitazione di un maestro del passato, Rubens. Se le affinità col fiammingo appaiono evidenti per la scelta del soggetto, è degna di nota anche la vicinanza disciplinare, che in un artista contemporaneo porta in sé un concetto, una visione. L’estrema morbidezza della modulazione del colore, nella descrizione delle carni di Rubens, assume in L’Altrella una esasperazione simbolica, una costruzione della forma che nel definirsi si sfalda in un punto di luce, trasportando il soggetto su un piano metafisico e soprannaturale. Leda e il Cigno lottano per separarsi separarsi dall’individualità e unirsi, in un amplesso che è prima identitario che fisico. Questa rivelazione per metamorfosi è l’epifania di un soggetto psichico, nell’atto del cambiare pelle, o carne, per raggiungere uno stato dello spirito che resta misterioso perché in dissolvimento, in muta.

 

Semita Luminis. Semita Luminis.Opera di Maurizio L'Altrella

Semita Luminis. Visitatori davanti ad un dipinto di Maurizio L’Altrella durante il vernissage. Courtesy Luisa Catucci Gallery

 

Bagliore dal profondo

La mitologia di L’Altrella punta all’inconscio, alla necessità di ricongiungere il demone innominato all’archetipo, l’oscuro recesso della mente alla bellezza classica, per come è sedimentata nella memoria dei capolavori del passato. Non a caso è stato citato Füssli nella affine materializzazione figurale di mostri interiori, non a caso vien di accostare il riferimento a Francis Bacon per la concitazione della pennellata che evidenzia un conflitto incontrollabile. Solo che il percorso di L’Altrella ingloba sempre due dimensioni, con una tavolozza buia che si accende sull’azione, che ammette un potenziale equilibrio, forse salvifico anche in Semita Luminis.

 

Semita Luminis. Opera di Lucca durante il vernissage

Semita Luminis. Messa a fuoco sulla scultura di Lucca, durante il vernissage presso la galleria berlinese di Luisa Catucci

 

Matteo Lucca 

Matteo Lucca affonda la sua ispirazione ancora più indietro nel tempo, con le sue sculture che appaiono quasi dei ritrovamenti archeologici di figure dimenticate e riemerse dal tempo e dalla memoria. Riaffiorare alla vista è riaffiorare alla coscienza, mediante un lavoro di costruzione che evidenzia la caducità della visione stessa. Ciò che il processo creativo offre all’osservatore è quel momento nel quale la materializzazione ha raggiunto la sua massima espressione, e volge alla sua cancellazione progressiva.

 

Semita Luminis. In mostra Matteo Lucca

Semita Luminis. In mostra a Berlino i volti di Matteo Lucca, courtesy Luisa Catucci Gallery

 

E’ un ciclo senza fine di eterna trasformazione che rende omaggio ad un effimero perdurante, nel ritorno dell’immagine e della sua perdita. Nel Semita Luminis di Lucca potremmo dire che tutto scorre come il Panta Rei di Eraclito ma è più vero che tutto ritorna, si manifesta eternamente e incessantemente come nella teoria di Nietzsche.

 

Semita Luminis, Matteo Lucca- Woman Bust

Semita Luminis. Matteo Lucca, Woman Bust, 2019. Courtesy Luisa Catucci Gallery

 

L’eccesso nel rituale di Creazione

La scelta di lavorare con il pane, mescolare farina acque e sale come dalla notte dei tempi, è riallacciarsi ad un’attività dell’uomo che continua un’esperienza ancestrale, e vitale: è la produzione di un manufatto che esprime la sua funzione nel momento in cui la forma si perde, per diventare nutrimento. Una forma che continuerà a riaffiorare dalla materia finchè l’uomo esisterà. Bruciare la superficie di una figura archetipica, volutamente lontana nello stile ma costante nella rappresentazione di una visione del sé, è moltiplicare all’eccesso una cottura, è accelerare spasmodicamente il processo del tempo. In questo modo l’immagine è deflagrante, sollecitata ad una rivelazione istantanea che esaspera ciò che è già successo da tempo numerose volte, per mostrare il suo destino.

 

Semita Luminis, Matteo Lucca- Burned Figure

Semita Luminis. Matteo-Lucca, Burned Figure, 2019. Courtesy Luisa Catucci Gallery

 

Nella scultura di Semita Luminis colui che mescola gli ingredienti è il Creatore della perpetuazione umana, in rituale religioso messo in gioco dallo stesso riferimento iconografico all’arte etrusca delle tombe e dei rituali della morte. Ed è sintomatico che il trapasso religioso si associ alla vitalità sociale ed economica del pane, invece che alla riproposizione della terracotta. La morte è indissolubilmente legata alla vita, come il buio alla luce, per sempre.

 

Semita Luminis, Maurizio L'Altrella, The Agreement Of The Archangels In The Circle

Semita Luminis. Maurizio L’Altrella, The Agreement Of The Archangels In The Circle, 2020. Courtesy Luisa Catucci Gallery

 

Una dialettica eterna tra buio e luce

In questo Semita Luminis berlinese è nel buio che giacciono inerti i germi della trasformazione, attivati da urgenti richieste di luce mediante un’azione. 

Per L’Altrella si manifestano nell’emersione della figura che migra dalla sua forma per ricercare un contatto, un incontro con una nuova forma e un nuovo spirito. La luce concentra su di sé l’attimo nel quale un’identità dà luogo ad una metamorfosi.

 

Semita Luminis, in mostra a Berlino

Semita Luminis, vista della mostra con le opere di Lucca e L’Altrella. Courtesy Luisa Catucci Gallery

I kouros incendiati di Matteo Lucca contengono già in loro, a prima vista, un universo mutato e mutabile. Il buio e la luce sono in rapporto dialettico convivente sulla superficie scultorea. Si distingue la bruciatura sulla crosta del pane solo se accanto esiste una pur sottile zona cruda, ancora incolume dall’oscurità.

La luce è insita nel buio della storia ciclica di Lucca, mentre si trova sempre in prossimità di uno specchio dello spirito  per L’Altrella.

Michela Ongaretti

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