Design per la nutrizione, nel segno di Expo2015. La serra MEG entra al Museo della Scienza e della Tecnologia
di MICHELA ONGARETTI
La serra MEG alla mostra FoodPeople presso il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano con i suoi creatori D’Alesi&Santoro e Design Group Italia.
E’ stata inaugurata con Expo la mostra FoodPeople. La mostra per chi ha fame di innovazione, con la presenza della serra interattiva MEG, che da oggi entra nella collezione del Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci. Lo strumento futuristico e intelligente partecipa all’esposizione che illustra i cambiamenti avvenuti nel passato sul nostro modo di intendere e produrre cibo, con uno sguardo a quelli in corso sull’intero sistema alimentare, dove la tecnologia ha un ruolo di primo piano.
Visitatori osservano MEG al Museo della Scienza e della Tecnica
MEG è stata progettata dallo studio D’Alesi e Santoro in collaborazione con Design Group Italia e ha vinto il concorso indetto da Wired “Hack the Expo”, la campagna di crowdfunding su Eppela ha inoltre finanziato la realizzazione del prototipo.
L’abbiamo vista nel laboratorio interattivo i.Lab Genetica annesso alla mostra FoodPeople: si inserisce quindi nello slancio didattico-educativo che interessa la riprogettazione dei laboratori interessati all’aspetto dellebiotecnologie e della genetica in ambito alimentare, per restare nell’alveo generale delle innovazioni scientifiche e tecnologiche dell’agroalimentare, che stanno cambiando progressivamente la nostra vita quotidiana e che potrebbero sostanzialmente migliorarla, sia dal punto di vista di chi consuma che da quello di chi produce. In sostanza è un’esplorazione di approccio e strumenti nel tentativo di innalzare la qualità di ciò di cui abbiamo bisogno per rendere sostenibile la nostra esistenza, del nostro “carburante” necessario.
MEG tra i vincitori del premio IDA2014
Si tratta in pratica della prima serra indoor automatizzata, connessa a internet e completamente open source. Con essa si possono gestire e condividere ogni parametro di crescita delle piante mediante un’applicazione su dispositivi mobili, smartphone o tablet, che ne controlla i corretti microclima e illuminazione. E’ possibile e auspicata dal progetto la creazione di una comunità sempre più grande e consapevole, che possa conoscere ogni mossa nel processo di coltivazione, per questo è stata sviluppata la condivisione open source di dati e della tecnologia che si impiega.
Un notevole contributo è partito dall’ Ufficio Economico-Commerciale del Perù, supporto ben rappresentato dal tipo di coltura prescelta, Quinoa e Aji Amarillo( peperoncino peruviano), che allarga quella comunità sopra descritta anche presentando la qualità alimentare di un paese lontano.Durante i sei mesi di Expo, dalla primavera all’autunno le piantine cresceranno all’interno di MEG, e i visitatori del Museo, stimati in 5000 presenze, potranno interagire sulla crescita dei vegetali dal touch screen, e approfondire le informazioni mediante contenuti inerenti. A noi piace aggiungere che la Quinoa e l’Amarillo non sono solo esotiche ma posseggono particolari qualità benefiche sull’organismo
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I creatori di Meg sono due giovani lighting designer, professionisti della luce come amano definirsi, Carlo D’Alesio e Piero Santoro. Entrambi classe 1982, hanno fondato lo studio D’Alesio&Santoro dopo la laurea in disegno industriale e il il master in Progetto e tecnologie della luce nel 2006. La coppia è attiva sulla scena del design internazionale, nella penisola Arabica, negli Stati Uniti e in Europa. Carlo D’Alesio è stato lighting designer e project manager per Metis Lighting studio a Milano; Piero Santoro è stato direttore tecnico italiano per 3M Italia LMS (Lighting Management Solutions). Si avvalgono della professionalità di Massimo Di Filippo che fa parte dello studio come senior design engineer e coordinatore del network di artigiani, fornitori e consulenti impegnati nei diversi progetti.
Lo studio si dedica a progetti di lighting design per l’architettura, prodotti per l’illuminazione e di automazione elettrica: citiamo le lampade a led Spectra per Reggiani Illuminazione nel 2011, la vittoria nel 2012 del contest di Domus “Autoprogettazione 2.0” con Chimera, un sistema per lampada open source realizzato per svolgere specifiche funzion in un laoratorio. A LED, regolabile e ricomponibile al 100%. Del 2012/2013 la lampada-drone Gabriel per R&D, creata per le situazioni di emergenza come salvataggi, la sua funzionalità non richiede intervento manuale e dura a lungo durante gli interventi.
Design Group Italia per una special edition di Moleskine
Si sono interessati alla loro attività diverse testate comeFast Company, LUCE, Wallpaper Magazine, Illuminotecnica, Mix Future Interiors, Abitare, Domus, Casabella. Inoltre i progettisti sono stati premiati o selezionati in diversi premi internazionali tra cui ADI Design Index (Italia), Lights for the Future (Danimarca), Brightled (Croazia).
Dalla partnership tra Design Group Italia , D’Alesio&Santoro e Huub Ubbens, noto lighting designer, nasce la lighting agency Yradia, grazie alla quale è stata progettata MEG. L’agenzia conta su Design Group per la sua organizzazione con un team numeroso, che riesce a gestire flussi intensi di lavoro Italia, in grado di gestire grandi flussi di lavoro, sullo studio D’Alesio&Santoro per il preciso know-how tecnico delle nuove tecnologie nell’ambito luce, e dell’esperienza e bagaglio culturale di Huub.
Yradia vuole fare propria la rapida trasformazione del mercato odierno per rispondere alle necessità dell’industria della luce attraverso il ripensamento di modelli tecnologici, sempre con la volontà di utilizzarli coinvolgendo la creatività, approccio al mercato e processi innovativi.
Design Group Italia è un’istituzione del design industriale italiano. E’ presente da quarantacinque anni per la brand e design consultancy . Fornisce consulenza strategica e soluzioni di progetto innovative che si consolida mediante un approccio multidisciplinare e quella spiccata e spregiudicata creatività che ha rafforzato moltissimi brand locali e internazionali, con uno standard qualitativo e fantasioso che caratterizza l’eccellenza e la cultura del progetto italiani negli ambiti strategy, product, packaging, identity. Ogni progetto è costruito sul cliente quindi per esigenze diverse ma sempre basandosi sul principio di utilità, bellezza e intelligenza, unendo pensiero creativo e project management. Si rivolge sia al mercato locale che globale, per attività sia B2B che B2C.

La base di Design Group resta Milano, che considerano la capitale dell’industria creativa italiana, della moda e del design, grazie alla quale in Italia è cresciuta come azienda anche in virtù dell’atmosfera che si respira, dove nascono le tendenze, e dove i designer anticipano e interpretano i cambiamenti nello stile di vita e nelle necessità quotidiane. Tutto questo si aggiunge a nuovi stimoli con l’apertura di una sede a New York, che aiuta la visione di una prospettiva ancora più internazionale, già presente con l’eclettica formazione di un team proveniente da ogni nazionalità mondiale, con vari skills e mansioni. Per elencare tutti i suoi clienti ci dilungheremmo troppo, quindi ci accontenteremo di citare gli italianiBarilla, Napisan, Bialetti, Artsana, Galbani Chicco, Valfrutta; poi parliamo di Knorr, Pepsi, Unilever, Unicef, Scotch, Post-It, Panasonic, Pelikan, Moleskine, Etto, 3M… Lo stesso discorso vale per i premi internazionali: ci fermiamo ai diversi Red Dot, tra cui quelli del 2014 con Pepsi e Tostitos, l’inserimento nell’Adi Design Index con vari prodotti e il Compasso d’Oro ne 2001 con Open, oltre ovviamente al premio per MEG.
Michela Ongaretti