Taiwan porta le giuste domande alla Design Week di Milano

by Enzo Tessadori
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Taiwan Design Bloom Chair di JC

Taiwan partecipa al Fuorisalone 2024 con le domande giuste da porsi in questo momento storico. Su cosa e in che modo possiamo interrogarci in quest’epoca di complesse trasformazioni? La cultura del design contemporaneo lavora anche sui quesiti, che sono parte integrante del progetto stesso, per portare alla luce prodotti nati da problematiche come stimolo per nuove soluzioni. Lo dice bene il titolo della mostra allestita nel Brera Design District. “Who is going to raise the questions? The questions are designed in Taiwan”. 

Su questioni globali, espresse però dal punto di vista della cultura materiale locale, si interrogano quindici studi e brand taiwanesi In mostra al primo Taiwan Pavilion di Milano.
Taiwan design- Tabouret cannelé
Tabouret cannelé, sedute in plastica di riuso da giocattoli usati

Organizzato dal Taiwan Design Research Institute (TDRI), con il supporto dell’Ente per lo Sviluppo Industriale del Ministero degli Affari Economici di Taiwan, l’evento espositivo si avvale della curatela congiunta di Eric Yu, Atelier SUPERB e Tsung-Yen Hsieh. Dal confronto sul ruolo del design nella società contemporanea, e sul valore del design thinking nel porre correttamente le domande giuste, sono stati sviluppati progetti specifici che tengono in considerazione la sostenibilità dei loro esiti.

Il design di Taiwan dal presente al futuro 

Una volta comprese le più rilevanti problematiche odierne, globali e collettive, studiando anche lo stato dell’arte e la cultura materiale di Taiwan, possono nascere prodotti innovativi sfidando approcci convenzionali e ridefinendo i confini della creatività impiegata allo scopo. Questo l’obiettivo dei quindici designer e brand partecipanti, già premiati dal Golden Pin Awards che seleziona l’eccellenza locale. La mostra abbraccia quindi una gamma articolata di interventi orientati sia sull’identità locale che su valori progettuali in un percorso sensibile a questioni di ampio respiro come l’impatto ambientale  e il design circolare. In questo modo i risultati raggiunti sono osservabili come suggerimento per ulteriori sviluppi, nelle dinamiche del futuro prossimo, che porterà senz’altro ulteriori domande.

Al Taiwan Pavilion-PolliBer™ Brick System
In mostra al Fuorisalone l’incastro per laterizi in Polli-Ber™, da rifiuti agricoli. Ph. artscore.it
Sostenibilità in esposizione

Vediamo prodotti di diversa tipologia, dall’arredo agli accessori per la casa, dal tessile sostenibile ai materiali da risorse di riciclo e post-industriali. Promuovono un nuovo paradigma di qualità e modelli di produzione che sfruttino la tecnologia verso obiettivi di sostenibilità sociale e manifatturiera, così da invitare alla riflessione sul ruolo virtuoso che il design può assumere nell’industria dell’innovazione, 

Esemplare in tal senso l’incastro brevettato, senza malta, dello studio MINIWIZ, per laterizi in Polli-Ber™, polimero composito da rifiuti agricoli, oppure le sedute modulari e impilabili Coral Chair, utilizzabili da bambini e adulti realizzate dal riciclo di plastica dal settore dei giocattoli di Green Footprints Intel. Ltd. Corp. Sempre nello stile giocoso e pulito dello studio di progettazione Dot Design Co. , nasce Tabouret Cannelé, altre sedute in plastica recuperata da giocattoli, la cui forma richiama il dolcetto francese amato dai bambini. Ancora i tessuti per la moda creati da UKL Enterprise Co. impiegando la fibra delle foglie di ananas, dando nuova vita ad una risorsa di cui Taiwan è grande produttore ed esportatore.

 Coral Chair e Tabouret Cannelé con i loro designer
Designer e curatori con Coral Chair e Tabouret Cannelé. ©Matteo Cirenei
Tra le domande giuste si pone quella di come intersecare l’innovazione nella tradizione, con la virtuosa risposta di progetti che sappiano rileggere materiali low-cost con tecniche altamente qualificate, sia artigianali che industriali, passando dall’essere terzisti a produttori di beni complessi.

In questa direzione sono stati sviluppati, da Hsiang Han Design con W Glass Project, accessori in vetro soffiato per la casa riqualificando il vetro dai rifiuti oceanici o dal settore dell’ITC (Information and Communication Technologies), e la seduta in bambù di s2studio, materiale locale e altamente rigenerativo, che integra la progettazione additiva con le tecniche di assemblaggio a strati per ridurre al minimo gli sprechi di produzione.

Interessante per il recupero di materiali di scarto è anche Sparkle light-S disegnata e prodotta da Good Form. In oriente le conchiglie vuote, rifiuti ottenuti dalla lavorazione nell’industria alimentare, rappresentano oggi un’enorme minaccia per l’ambiente. Invece possono dare corpo a originali oggetti di design, una volta polverizzate e abbinate ad altri materiali. Dopo la lavorazione della conchiglia rimangono la lucentezza e il colore tipico.

Design ecosostenibile da Taiwan. Sparkle Light-S
Dalle conchiglie a Sparkle Light-S. Good Design
Un allestimento per contenuti positivi

Entrare nel Taiwan Pavilion di via Maroncelli è trovarsi immediatamente al cospetto degli interrogativi a cui le opere propongono una risposta. Tre i macro-temi corrispondenti a tre aree che suddividono lo spazio. La prima raccoglie quei progetti focalizzati sull’upcycling dei rifiuti; la seconda espone i marchi sostenibili e i prodotti con alta componente riciclata; la terza è un’area interattiva nella quale i visitatori possono annotare i propri pensieri. Atelier SUPERB, ha creato l’allestimento con le grafiche di S.SELECT LAB, accompagnando la serietà dei contenuti a cuscinetti gonfiabili posizionati sulle pareti: ricordano sia dei palloncini che le nuvolette usate nei fumetti per rappresentare i pensieri o le parole pronunciate dei personaggi, connotando l’ambiente di giocosa leggerezza. 

Tutte le sale espositive sono costellata di schermi LED su cui appaiono interrogativi come: Possono le memorie del paesaggio essere utilizzate per illuminare un living space? Oppure: Possiamo trasformare i rifiuti alimentari di lusso in mobili portatili di fascia alta? Sempre quelle finestre di dialogo illustrano i processi produttivi dei prodotti in mostra. Tra questi, i “balloon” e i monitor si crea un dialogo che suggerisce come alla riflessione profonda sui temi da parte dei progettisti segua una lunga sperimentazione, ma che le proposte progettuali siano anche frutto di dialettica tra utile e bello, virtuoso e accattivante, funzionale e divertente. La materializzazione di quei significati cerca di convincere con la sua forma anche chi non si pone nell’ottica della sostenibilità del design.

Interrogativi e prototipi del Taiwan Pavilion
Interrogativi e prototipi del Taiwan Pavilion. ©Matteo Cirenei
Gli schermi mostrano anche il paesaggio di Taiwan. Vedute che illustrano diverse facce dell’esistente tra cui aspetti poco esaltanti dell’isola, come i rifiuti sulle spiagge, offrendo ai visitatori una visione tutt’altro che turistica, a cui siamo più spesso abituati.  L’intento è quello di ricordare che è nel mezzo di una crisi ( ambientale) che sorge la necessità di trovare soluzioni creative. 

A proposito di problematiche attivanti mi ha colpito la comunicazione di fiducia che Chi-Yi Chang, Presidente TDR, ha voluto rilasciare dopo il terribile terremoto che si è abbattuto sull’isola il 3 aprile. La partecipazione di Taiwan al Fuorisalone acquisisce maggiore importanza dopo un disastro naturale di tale portata, per ispirare e generare confronti stimolanti. anche su “come il design possa svolgere un ruolo essenziale nell’affrontare le sfide poste da calamità come terremoti, tsunami e tifoni”.In concreto il TDRI ha collaborato con il Design and Creative Center Kobe per sviluppare il “OHHHH Disaster Preparedness Workshop” per l’innovazione sociale nel 2019, esplorando come il design possa educare le persone ad essere preparati nel caso di catastrofi naturali, Lavorando sulla prevenzione e sul recupero è stata lanciata un’attività di progettazione di aiuti didattici e kit di emergenza tra Taiwan e Giappone.

Sample Mt. Dessert di design,Hong,Ciao-yun,Lin,Fang-hs.Department of Industrial Design, Tunghai University
Sample Mt. Dessert di design di Hong,Ciao-yun,Lin,Fang
Bloom Chair Blossom, un fiore nato dagli scarti

Tra i prodotti in mostra spicca la Bloom Chair Blossom, realizzata dallo studio di progettazione JC di Johnny Chiu in collaborazione con le giapponesi Kobe Leather, Studio Kiichi, Ryosuke Nagata Shoten. La sua estetica gratificante, tutt’altro che minimalista, si ispira alle tradizionali lanterne taiwanesi e rappresenta un esempio elegante di integrazione tra tecnologia avanzata e tecniche di lavorazione artigianali. Con la tipica struttura a nido d’ape è allo stesso tempo morbida, solida e flessibile facile per il trasporto e lo stoccaggio. Ci si domanda: può una poltrona in pelle pregiata restare fedele alla sostenibilità? Accade con Bloom che offre una soluzione alternativa per il rimpiego di scarti di pelle bovina che ammonta a 5000 capi annui. Riduce inoltre fino a l’80%dello spazio di imballaggio rispetto ad articoli di dimensioni simili, contribuendo a ridurre le emissioni di trasporto fino a 20 kg di CO2 per spedizione.

Il designer Chiu in posa sulla seduta Bloom al Fuorisalone 2024
Boom e il suo designer. Chiu in posa sulla seduta al Fuorisalone 2024. ph.artscore.it
Al passo con i tempi

Creatività, innovazione e artigianalità sono ancora parole chiave della presentazione di Chi-Yi Chang, che definiscono la scena dinamica del taiwanese, nell’occasione del Fuorisalone 2024 a contatto con un pubblico internazionale. “Non cercavamo solo bei progetti”, commentano i curatori Eric Yu e Tsung-Yen Hsieh, “cercavamo voci che riecheggiassero il ritmo dei nostri tempi. Abbiamo individuato designer e aziende con una comprovata esperienza nello spingersi oltre i confini e nel contribuire in modo significativo al settore”.

Per saperne di più: Taiwan Design

Enzo Tessadori

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