Westway Architects: nuova vita alle case di ringhiera tra Porta Nuova e Porta Garibaldi

by Michela Ongaretti
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Westway Architects: nuova vita alle case di ringhiera tra Porta Nuova e Porta Garibaldi

Westway Architects di Luca Aureggi e Maurizio Condoluci: Nuova vita alle case di ringhiera tra Porta Nuova e Porta Garibaldi.

La vecchia Milano è quella delle case a ringhiera, degli edifici a corte, anche se non ne sono rimasti in tanti tra Porta Garibaldi e Porta Nuova. In questa zona protagonista è la nuovissima Milano, quella dei grattacieli, dell’Unicredit Pavilion e del Bosco Verticale.

 

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L’intervento di Westend Architects in via Montegrappa Vista del cortile dall’ingresso

 

In viale Montegrappa 16 la situazione è però diversa. Qui abbiamo notato un palazzo modernissimo ma rispettoso della sua identità passata. Il fabbricato risale al 1882 ed era un’abitazione popolare destinata all’affitto, ha subito da poco un originale intervento diristrutturazione realizzato dallo studio romano Westway Architects, alias gli architetti Luca Aureggi e Maurizio Condoluci.

Quello che ci pare un makeover deciso è in realtà un tentativo ben riuscito di unificare il passato e il presente, ( è la missione presente e futura dell’architettura a Milano) e lo scopriamo man mano ci addentriamo nei suoi spazi.

La facciata dell'edificio in via Montegrappa16 a Milano

La facciata dell’edificio in via Montegrappa 16 a Milano

 

L’ edificio ora visibile è risorto letteralmente dalle ceneri del vecchio, demolito, e sarà destinato ad uso residenziale e commerciale. Nel progetto e nella realizzazione l’ attenzione è stata massima in termini di rispetto dei vincoli paesaggistici e storici: la facciata è certamente nuova ma ha mantenuto il canone estetico dell’epoca costitutiva originaria, l’unica concessione al contemporaneo e tocco della personalità degli architetti viene dalla pelle di vetro che racchiude i due piani superiori, innalzati in allineamento con gli edifici limitrofi. Maurizio Condoluci osserva che l’inserto in vetro serve soprattutto a rompere il rigore monotono dello stile ottocentesco, e anticipa volutamente da fuori gli aspetti progettuali interni di estrema contemporaneità sia estetica che funzionale, “impianto distributivo interno, caratteristiche costruttive, materiali, standard abitativi, prestazioni energetiche elevate fino alla destinazione d’uso mista”. Ci viene indicata la garanzia degli standard di sostenibilità, e ci auguriamo che sempre più la nuova edilizia posso accogliere questo stimolo, attraverso la certificazione energetica CENED in Classe A l’adozione di soluzioni costruttive e tecnologiche innovative.

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Laristrutturazione in via Montegrappa 16 a Milano la corte dall’alto con i due occhi

 

Varcato il portone ed entratinella corte rimane il senso di accoglienza e protezione dei palazzistorici, come pure è mantenuta la continuità nella presenza del vecchio ballatoio,la ringhiera di un tempo che divide in porzioni orizzontali le facciate interne, trasformata però in una copertura calpestabile a separazione del piano terra, ad uso commerciale, dalla zona residenziale dal primo fino al quarto o sesto piano, a seconda dei diversi corpi di fabbrica. Un elemento decorativo ed equilibrante di questo elemento orizzontale è rappresentato da due alti alberi inseriti come a bucare quella copertura in due grandi fori ellittici, come occhi. Su questa visuale si affacciano i 25 appartamenti del complesso.

Westway Architects - Edificio Viale Montegrappa , vista della corte con i diversi corpi di fabbrica

Westway Architects – Edificio Viale Montegrappa , vista della corte con i diversi corpi di fabbrica

Intento estetico primario del progetto è stato movimentare e aprire la vista in orizzontale e in verticale, togliendo all’impianto originario quell’effetto di chiusura dall’interno delle singole soluzioni abitative. Per questo motivo i corpi di fabbrica perimetrali alla corte hanno altezze differenti e larghi terrazzamenti. Ci spiega Aureggi che per fare percepire ai piani inferiori una “spazialità dilatata”, si passa dall’esterno verso l’interno partendo dalla leggerezza alla densità, all’opposto di quanto avviene verso l’esterno del complesso.

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Westway Architects. Uno sguardo verso l’alto

 

All’interno si notano i rivestimenti in legno fino al terzo piano, e in pietra di Bedonia dal quarto al sesto. Dal primo piano i ballatoi ci sono ancora ma non sono più aree condominiali pubbliche, ora privati con una porta d’accesso, sono spazi esterni abitabili. Così le case di ringhiera diventano moderne abitazioni più funzionali e dal comfort visivo e percettivo non paragonabili al passato, in comunicazione con il verde delle terrazze e quello delle zone comuni piantumate.

Anche gli appartamenti, di diversa dimensione e tipologia, sono molto curati nei dettagli dei materiali e delle finiture di pregio e la distribuzione funzionale è stata adattata ad una moderna spazialità. Personalità sofisticata è data inoltre dagli arredi di design contemporaneo come le le cucine Boffi e le pareti scorrevoli in vetro Rimadesio.

Un ritratto di Luca Aureggi e Maurizio Condoluci- Westway Architects

Un ritratto di Luca Aureggi e Maurizio Condoluci- Westway Architects

 


Tra i giovani italiani della nuova generazione di progettisti, il duo ha conquistato stima e completezza nel panorama odierno, dimostrate da dieci anni di attività testimoniata da realizzazioni complesse e innovative. Citiamo la risistemazione delle cantine e degli
edifici industriali del complesso Santa Margherita a Portogruaro, il concept per l’area food di Blomingdale a New York, l’auditorium del Gruppo Caltagirone a Roma, gli uffici di Cementir Holding a Roma e di Italiana Costruzioni a Milano, inoltre hanno sviluppato molti interventi nel retail, ad esempio gli stores Nike, e nell’edilizia residenziale privata.Lo studio di architettura Westway Architects è stato fondato da Luca Aureggi e Maurizio Condoluci, a Roma nel 2005, ha un sede a Roma e una a Milano. Il nome nasce dalla fondante esperienza professionale e di vita negli States.

fotografie di Moreno Maggi

Michela Ongaretti

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