I racconti del cuscino. La calligrafia della passione e del dolore

by Giada Destro
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The pillow book di Peter Greenaway- 19- artscore.it

I racconti del cuscino è il nono lungometraggio del visionario Peter Greenaway. È uscito nelle sale nel lontano 1996, ma è tuttora attuale per la sua originale impostazione registica. Qui, rispetto a film precedenti, la calligrafia entra non solo nella costruzione scenica, ma è una guida narrativa.

I racconti del cuscino. Peter Greenaway, 1, artscore.it
I racconti del cuscino di Peter Greenaway

La pellicola è liberamente ispirata al libro Note del guanciale, scritto nel decimo secolo da Sei Shōnagon, dama dell’imperatrice Seishi, che raccolse nel suo diario non solo le avventure della corte giapponese ma anche le sue più intime suggestioni e sensazioni nei confronti della vita. Il titolo si rifà dunque a quegli scritti conservati in un apposito guanciale di legno, realizzato per non rovinare le acconciature delle dame, contente alla sua base un cassetto segreto dove le donne usavano riporre i loro oggetti segreti.

I racconti del cuscino. La tradizione Zuihitsu sul corpo- artscore.it
I racconti del cuscino. La tradizione degli ideogrammi sul corpo
Cos’è lo Zuihitsu?

Greenaway costruisce il racconto filmico facendo riferimento al genere letterario che si pensa inventato proprio da Sei, lo Zuihitsu, tradotto in italiano con Seguire il pennello, ovvero brevi narrazioni, fotografie di momenti intimi che tralasciano la vita al di fuori del narratore a favore di quella interiore: è il pennello che dà forma all’opera e così in The pillow book è l’occhio del regista a delineare il film. Le inquadrature fisse lasciano scorrere la vita di Nagiko (Vivian Wu), protagonista del racconto, che attraverso la scrittura cerca il compimento della sua anima tormentata dalla figura del padre. 

I racconti del cuscino. Amanti e calligrafi- artscore.it
I racconti del cuscino di Peter Greenaway. Amanti e calligrafi
Vita di Nagiko

Il regista ci espone il viaggio esperienziale e appassionato di una bambina che diviene donna e che cerca disperatamente di portare a compimento una tradizione interrotta con l’allontanamento dal suo primo nucleo familiare. Il film, suddiviso in brevi capitoli, si apre con un antico rituale che il padre di Nagiko usava effettuare ogni anno il giorno del suo compleanno: scrivere sul suo volto, con un pennello imbevuto di inchiostro, benedizioni per il suo anno futuro facendo riferimento alla creazione di Dio dell’uomo; una liturgia identitaria che sancisce il nome della persona che si presta al sacramento.

The pillow book-Inno alla creazione. artscore.it
I racconti del cuscino. Inno alla creazione

Non è solo il padre ad influire sul futuro della protagonista, anche la zia la “inizia” a una visione intimista e sottile della vita: al suo sesto compleanno la incita a iniziare il suo “pillow book” annotando le sue più personali osservazioni. Non un semplice diario segreto come noi occidentali possiamo pensare, le osservazioni richiedono riflessioni vivide e coinvolgimento interiore. 

The pillow book, 1996. Scena 4- artscore.it
I racconti del cuscino. L’ossessione per la scrittura

Ed è a sei anni che per la prima volta fa esperienza della sessualità scorgendo da dietro una porta socchiusa il padre lasciarsi usare sessualmente dal suo editore, in cambio di favori per la pubblicazione del suo libro. All’età di 18 anni Nagiko viene data in sposa a un giovane ragazzo superficiale e villano che brucerà il suo pillow book perché non in grado di capire l’importanza della sua sacralità. Questo sarà il primo incendio della sua vita. Ne seguirà un altro altrettanto simbolico e convalidatore di cambiamento.

The pillow book. Bruciare, ancora- artscore.it
I racconti del cuscino. Bruciare, ancora
Passione Calligrafica

Trasferitasi a Hong Kong da Kyoto, lavora dapprima come segretaria presso uno stilista giapponese e poi come modella. Questo contatto con il mondo della moda non fa altro che accrescere la sua ossessione per la scrittura così da scegliere una serie di amanti, provetti calligrafi, che le scrivano sul corpo: per Nagiko l’erotismo passa attraverso la punta del pennello. 

The pillow book, 1996. Scena 13- artscore.it
I racconti del cuscino. 1996. Passione calligrafica

Nell’oceano degli amori destinati a finire ancor prima di iniziare, delusa dall’inappagato bisogno di sentire la sublimazione del padre sulla sua pelle, Nagiko incontra Jerome (Ewan McGregor), traduttore inglese e pessimo calligrafo, con il quale riesce a instaurare una connessione animica. Il ragazzo le suggerisce di cambiare approccio e di diventare lei la calligrafica/autrice degli scritti che effettuerà non a caso sul corpo di lui. 

Come un eterno ritorno karmico, Jerome si scopre essere desiderio proibito dell’editore (lo stesso che fu amante del padre) e così Nagiko decide di usare questa relazione per la sua arte. Decide dunque di produrre 13 manoscritti che sottoporrà all’uomo senza preavviso e attraverso Jerome, tela epidermica bianca. 

I racconti del cuscino. frame del film 6, artscore.it
I racconti del cuscino. Usa il mio corpo
Amore e Morte

Tra i due nasce una passione folle, intrisa di carnalità e arte, i due non si allontanano e fanno l’amore nudi accompagnati solo da parole scritte sui corpi e sussurrate dolcemente, fino a quando Nagiko non scoprirà che Jerome la tradisce. Deciderà così di continuare la pubblicazione dei suoi libri viventi senza Jerome, trovando altri modelli coerenti e simbolicamente avvincenti per i suoi racconti.

The pillow book, frame del film 5-artscore.it
I racconti del cuscino. Un frame con la calligrafia del regista

Jerome, misconosciuto, e con il cuore a pezzi si suiciderà a casa di Nagiko bevendo l’inchiostro, collante del loro amore, e ingerendo un quantitativo elevato di pillole. Si sdraia nudo a letto nella posa delle salme coprendosi i genitali con un libro, non a caso Le note del guanciale. Nagiko rientrata a casa e pentita di aver ignorato l’innamorato, credendolo addormentato, scrive sul suo corpo il sesto libro (il libro dell’amante). Jerome viene seppellito come un’effigie, nessuna lettera viene cancellata dalla sua pelle. Qui il secondo incendio della sua vita: Nagiko brucia tutti i suoi libri e torna in Giappone ma senza abbandonare il suo progetto.

I racconti del cuscino di Peter Greenaway, frame 3- artscore.it
I racconti del cuscino. Un libro sulla pelle
I racconti del cuscino e della vendetta

L’editore pervaso dalla nostalgia e dalla tristezza profana la tomba e fa scuoiare Jerome per creare un libro con la sua pelle. Il manoscritto diverrà il pegno d’amore conteso tra i due ex amanti. Nagiko prosegue con la scrittura dei restanti 7 libri e in cambio, alla consegna del tredicesimo (non a caso intitolato il libro della morte) riceve l’effige dall’editore che viene ucciso. La vendetta è stata portata a termine.

La tradizione riparte, Nagiko partorisce un bambino che si suppone sia il figlio di Jerome con il quale può finalmente riprendere la ritualità interrotta dal padre, un ciclo inarrestabile che cerca compimento nella morte e nella risoluzione nella vita.

I The pillow book di P. Greenaway 23- artscore.it
I racconti del cuscino. Continuare una tradizione
Parafrasi filmica

Come già anticipato, Greenaway attua una trasposizione iconografica del libro “Note del guanciale”: le inquadrature fisse divengono un foglio bianco su cui il pennello del regista scrive la storia che ci viene raccontata in brevi capitoli. 

Gli espedienti grafici utilizzati in quasi tutte le scene conducono lo spettatore in una dimensione rarefatta ma allo stesso tempo cruda e diretta. La narrazione poetica viene sostituita da un linguaggio estetico, ricercato nella forma espositiva presentando ripetuti ritagli del fotogramma entro i quali vediamo scene parallele o distanti nel tempo: talvolta è Sei Shōnagon a capitolare nell’inquadratura, Nagiko bambina o personaggi nelle stanze limitrofe; talvolta troviamo nei riquadri controcampi o l’attimo precedente della vicenda raccontati in una simultaneità di eventi. 

The pillow book- la vendetta di nagiko- artscore.it
I racconti del cuscino. Inganno all’editore

Il regista non si limita però a questi espedienti temporali, ritroviamo spesso dissolvenze impiegate come una doppia esposizione in fotografia, contestualizzando e connotando così l’immagine filmica che è prevalentemente priva di dialoghi e accompagnata da suggestioni musicali esegetiche.

Non in ultimo split screen, inquadrature di diversi formati e l’alternarsi del colore con il bianco e nero concorrono nella rappresentazione di una fisicità impalpabile, inafferrabile. Ogni scena è una vignetta e come un libro d’illustrazione Peter evidenzia i nodi del suo racconto: tradizione, rapporto padre-figlia, rivendicazione, erotismo, memoria e creazione.   

I racconti del cuscino. Le parole di Jerome- artscore.it
I racconti del cuscino. Le parole di Jerome sul corpo di Nagiko
L’erotismo simbolico del dolore

Tradotta in “I racconti del cuscino”, la pellicola viene spesso definita “erotica”. Sono numerose le scene di nudo e di carnalità ma vengono tuttavia sussurrate delicatamente; Greenaway riesce a restituirci una passionalità accesa anche nella trasposizione filmica di stampe erotiche giapponesi, nelle scene con gli incontri sessuali di Jerome e Nagiko.

I racconti del cuscino. Peter Greenaway-8- artscore.it
I racconti del cuscino. Come in una antica stampa giapponese

Se l’arte antica ricostruisce in modo poetico e censura gli amplessi, entrambi concorrono nell’inquadratura ad aggiungere al significante filmico la suggestione della colta immaginazione della protagonista. Forse come impersonificazione del regista in quanto artista visivo eclettico. Tuttavia non è un film sull’erotismo, Greenaway attraverso l’erotizzazione del dolore conduce nella frustrazione del voler afferrare attraverso la materia e la carne qualcosa di prettamente intangibile come i sentimenti.

The pillow book. Jerome- artscore.it
I racconti del cuscino. Jerome
Un eterno ritorno

Nagiko esplora la sua natura grazie all’arte, alla scrittura e alla corporeità. L’anima relegata in un corpo materico fa esperienza di se stessa nella finitezza della vita, nei limiti umani che non sono solo fisici ma anche emotivi e per poterli espletare The pillow book ricorre non a caso al rituale, alla ripetitività ponendo la scrittura e l’erotismo al servizio di un qualcosa di spirituale. 

I racconti del cuscino. Jerome e Nagiko- artscore.it
I racconti del cuscino. Jerome e Nagiko

La sacralità sta nella gestualità e nella prossemica dei personaggi rispetto la costruzione della scena: le parole sono soppesate e limitate sia quelle verbali che quelle scritte; anche “libri umani” sono brevi e concisi. Non stupisce dunque ritrovare una trama contenuta, il dispiegarsi degli eventi è sbrigativo, lo spazio creativo viene lasciato alla forma, alla gestualità, alle allusioni sincroniche ed alle intuizioni dello spettatore esattamente come le pagine di Sei Shōnagon.

Un eterno ritorno all’origine, passando nel dispiegarsi delle epoche, la tradizione e l’avvenire si rincorrono sapientemente trovando sempre il loro nido accogliente.

Giada Destro

The pillow book di Peter Greenaway. L'amore e l'eredità- artscore.it
I racconti del cuscino. Amore ed eredità

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