Gilded Darkness. A Milano gli ossimori site-specific di Nari Ward

by Michela Ongaretti
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Centro Balneare Romano- Gilded Darkness by Nari Ward

Gilded Darkness trasforma il Centro Balneare Romano in un luogo abitato dall’arte contemporanea. Gilded Darkness affascina con un ossimoro, amplificato dalla relazione con uno spazio complementare, dall’identità inalterata nell’evidenza della sua destinazione d’uso. Fondazione Nicola Trussardi porta a Milano Nari Ward, artista giamaicano che risiede e lavora nel quartiere newyorkese di Harlem, con opere inedite site specific accanto a celebri lavori degli anni novanta. Fino al 16 ottobre 2022.

Gilded Darkness. Vista dell'installazione Amazing Grace- 1
Amazing Grace allestita nel Centro balneare Romano. Ph. Marco De Scalzi

Gilded Darkness si presenta come mostra d’arte pubblica diffusa nello spazio storico cittadino, suddivisa in nove installazione e sculture.

Fin dal titolo gioca sulla duplicità. Due i grandi ambienti interessati all’intervento, le cui due opere principali, Amazing Grace ed Emergency Pool, dialogano rispettivamente con l’interno e con l’esterno dell’edificio. A connotare gli spogliatoi e la grande piscina costruita nel 1929 è la dimensione monumentale che enfatizza un concetto molto attuale per la sensibilità del ventunesimo secolo. La struttura frammentata e precaria, sensibile ad una possibile perdita di alcuni degli elementi che la compongono, potrebbe alludere al senso di precarietà della vita umana, dalla nascita alla morte. In realtà sono diversi e auspicabili i livelli di lettura, come per qualunque opera d’arte, e come suggerito da Massimiliano Gioni in occasione dell’opening. Il curatore e direttore artistico delle attività itineranti di Fondazione Nicola Trussardi descrive l’arte di Ward come globale e multilinguistica, fondata sull’intreccio di storie, materiali e linguaggi.

Gilded Darkness, ritratto di Nari Ward
Gilded Darkness. Nari Ward
Entrando dai vecchi spogliatoi, solitamente non accessibili, l’installazione Amazing Grace ci catapulta in un’atmosfera sacrale che coinvolge sguardo e udito.

Si tratta di una tra le opere più note di Ward, prodotta durante la sua residenza allo Studio Museum di Harlem nel 1993. Più di 300 passeggini occupano l’area centrale dell’ambiente, all’inizio osservabile attraverso le grate che lo separano dalla zona dei veri e propri spogliatoi, come fossimo in un matroneo, invitati dalla musica ad addentrarci nel percorso tra gli oggetti disposti in forma di scafo di nave. La voce che sentiamo è quella della cantante gospel e attivista afroamericana Mahalia Jackson che canta la struggente Amazing Grace riconducendo l’esperienza sinestetica dell’opera ad una dimensione lirica e solenne.

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Dialoghi tra preesistenze e ritrovamenti. Ph. Marco De Scalzi
Tra quei passeggini raccolti meticolosamente tra i tanti trovati abbandonati nelle strade newyorkesi si può avvertire una celebrazione corale della prima prima tappa dell’esistenza, la nascita, mentre la canzone viene  generalmente associata al rituale dell’estremo saluto. Non è però la morte in quanto fine: secondo Ward le note e le parole di Amazing Grace sono fatte di fede in un passaggio ad una nuova realtà, attraverso una trasformazione.  

Certamente la prima installazione di Gilded Darkness può caricarsi di ulteriori significati, dopo l’inizio della guerra in Ucraina. Sarebbe poco onesto accostare l’opera ai passeggini lasciati nelle stazioni di confine per accogliere i profughi in fuga, visto che risale a quasi trent’anni orsono, ma più che altro il valore dell’opera risiede nell’avvolgente e ampio respiro; grandi dimensioni per sublimare valori universali e non cronaca del presente.

Gilded Darkness-23_Nari Ward_Amazing Grace_artscore.it
Amazing Grace, installation view. Ph. Marco De Scalzi
“Sono uno storyteller, che narra una versione soggettiva della realtà, che nell’opera ssi unisce a sua volta ad un’altra, quella dell’osservatore.

Così mi dice Nari Ward di fronte alla grande piscina la cui superficie increspata di 4000 metri quadrati non è fatta di piccole onde azzurre ma di tantissime coperte termiche. Sono storie che si intersecano, sotto il sole settembrino: l’acqua dei bagnanti e quella dei naufraghi, l’oro della ricchezza materiale e quello dell’emergenza.

Aggiunge: “volevo fare qualcosa di epico”. In effetti, anche nella vasca all’aperto, la suggestione più immediata è al senso del grandioso, dell’ampia scala nella moltiplicazione di piccole componenti simboliche. Se l’idea di monumentalità è calata in un secolo che si apre con dei crolli, pensiamo alla Torri gemelle nella città dell’artista, egli immagina dei monumenti costituiti di precarietà, in linea con lo spirito dei tempi segnato dalle ripetute crisi, quasi una anti-monumentalità, sottolinea Gioni.

Gilded Darkness- Emergency Pool di nari Ward
Vista dall’alto dell’installazione Emergency Pool. Ph. Marco De Scalzi

L’intervento site specific Emergency Pool, commissionato dalla Fondazione Nicola Trussardi è anche una riflessione sul valore che diamo alle cose. Una gigantesca distesa dorata, di tasselli galleggianti, preziosi come l’oro, fragili come le vite che possono essere soccorse da un atto di cura. Una zattera di oggetti la cui ricchezza risiede nel caricarsi di ricordi di umanità senza nome, priva di quella fama che è ciò che luccica, e conta, nella nostra epoca.

Sempre nell’ottica di accogliere molteplici livelli di lettura, differenti anche a seconda dei diversi osservatori, l’opera che sta facendo parlare di Gilded Darkness può essere letta come un grande monumento o un grande cimitero.
Emergency Pool e altre installazioni al Centro Balneare Romano- artscore.it
Emergency Pool di Nari Ward al Centro balneare Romano. Ph. Marco De Scalzi

E’ indubbio che a tanti faccia in primis pensare alle morti in mare, ma vista dall’alto può anche essere un grande lavoro astratto sul valore del superfluo. Ancora, secondo il curatore, per il visitatore più dotto può ricondurre alla ricchezza della foglia oro nella tradizione pittorica, ad esempio Gentile da Fabriano, o all’azione contemporanea di Klein che spargeva oro sulle sue tele.

L’installazione è site specific spaziale ma anche concettuale, rielaborando la preesistenza della dedica del Centro balneare al campione olimpionico Guido Romano. Una medaglia d’oro purtroppo seguita dalla morte al fronte durante la Prima Guerra Mondiale.
Battleground Beacon, Nari Ward- artscore.it
Battleground Beacon. Ph. Marco De Scalzi

Gilded darkness, una dorata oscurità, emana dalla figura dello sportivo, dalla sua storia intessuta di quei concetti che caratterizzano le storie di Ward. Vittoria e grandezza, gioia collettiva e piccoli eroismi quotidiani sugli oggetti che rievocano anche abbandono, dimenticanza, violenza, guerra e nazionalismo.

Valori rievocati ad esempio sull’enorme bandiera bianca issata su una gru vicino alla piscina aurea. Mentre si guarda si ascolta: l’opera Battleground Beacon diffonde da un altoparlante suoni e composizioni musicali realizzate in collaborazione con persone che abitano a Milano. Siamo in paesaggi sinestetici che raccontano la relazione con la  città di persone che provengono da altri Paesi e culture.

Incontro con nari Ward durante la preview alla piscina Romano- artscore.it
Con Nari Ward durante la preview della mostra
Ciò che rende stimolante la visita di Gilded darkness è a mio avviso la scoperta di molteplici dialoghi e opposizioni, nelle opere, tra le opere e nel rapporto con la struttura ospite.

Sono riconoscibili nell’osmosi tra interno ed esterno, con installazioni che presentano oggetti come metonimie moltiplicate, dunque amplificate, che ragionano sulla fragilità della memoria. Apparentemente dedicate al tema della nascita nel primo ambiente e della morte sulla piscina. In realtà ad accompagnare i passeggini abbandonati nelle vie di New York c’è un canto di ispirazione religiosa che glorifica la vita oltre la morte, mentre l’oro delle coperte termiche di tante tragedie è anche quello di tante preziose esistenze, come la medaglia splendente di Romano ha un suo rovescio oscuro nell’esito del suo servizio per la patria.

Gifted Witness. in mostra al centro balneare Romano- artscore.it
Gifted Witness. Ph. Marco De Scalzi
Non sono solo gli oggetti di per sé ad avere valore simbolico, e ancor più narrativo, ma è la loro azione collettiva a innescare ulteriori scontri semantici come casualità e composizione, ricordo e dimenticanza. 

Sarà per questo interessante gioco di specchi che sono passate come “minori” davanti ai miei occhi altre installazioni che completano la mostra. Forniscono un utile percorso storico della poetica di Ward ma Gilded Darkness avrebbe funzionato anche senza. Il macchinario che inscatola sorrisi Radiant Smiles (2014-2022), di primo acchito poco in linea col lirismo monumentale del progetto, è meglio comprensibile osservando le radici culturali dell’artista, mai trascurabili. Raccogliendo alcuni pareri sembra un marchingegno da luna park, autoreferenziale, con la possibilità di acquistare a poco, per beneficenza, una lattina nera o dorata. Si aggiunga il gioco citazionistico della firma che ricorda tanto la celebre  “merda d’artista” di Piero Manzoni.

Sweater ( 2011), video di Nari Ward- artscore.it
Sweater ( 2011). Ph. Marco de Scalzi

Eppure rappresenta una concentrazione in scala ridotta di quell’ossimoro costante nella mostra, controparte in particolare del senso della fatica e del pregiudizio razziale simboleggiato dal sudore sulla fronte nel video Sweater, (2011). Ogni giorno si piange e si ride, condividendo azioni e piccoli gesti, e l’esistenza di chi è nato in Giamaica e vive tra il cemento e gli oggetti abbandonati della grande città contiene in sè un’irriducibile, radicale solarità.

Michela Ongaretti

Canned Smiles, sorrisi in lattina- artscore.it
Canned Smiles, sorrisi in lattina. Nari Ward

Centro Balneare Romano – Milanosport . Via Ampère 20 – Milano 

Ad ingresso libero tutti i giorni dalle 12.00 alle 19.00 

Per maggiori informazioni http://fondazionetrussardi.com

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