La prima volta contro il razzismo. Noire, per Claudette Colvin

by Enzo Tessadori
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La prima volta fu Claudette Colvin. Noire, figure virtuali

La prima volta che qualcuno ha detto no. L’installazione immersiva “Noire” ripercorre la storia di Claudette Colvin, la ragazza afroamericana che nell’estate del 1955, a Montgomery (Alabama), si rifiutò di cedere il posto sull’autobus ad un passeggero bianco. Dal 3 febbraio al 10 marzo presso MEET Digital Culture Center. 

Per la prima volta in Italia al Centro Internazionale per l’Arte e la Cultura Digitale, spazio nato a Milano con il supporto di Fondazione Cariplo, Noire arriva dopo un tour internazionale che ha toccato il Tribeca Film Festival di New York e Taipei. La scorsa primavera ha riscosso un notevole successo al Centre Pompidou di Parigi, che l’ha prodotta insieme alla casa di produzione Noraya e a Flash Forward Entertainment (Taiwan).
La prima volta. Noire- Making of
Noire. Durante la realizzazione dell’installazione immersiva

Noire è un’opera originale in realtà aumentata, diretto da Stéphane Foenkinos e Pierre-Alain Giraud. Permette allo spettatore di sentirsi all’interno della scena, di fondere realtà fisica e virtuale in tempo reale. L’esperienza sarà coinvolgente come sempre avviene nelle installazioni immersive, nelle quali si ha la sensazione di essere catapultati in un’azione, non come semplici osservatori ma in prima persona. Eppure Noir regala qualcosa in più.

Ci si muove infatti nello spazio partecipando agli avvenimenti accanto alla protagonista, mentre la narrazione si srotola anche all’indietro, attorno al contesto sociale che ha spinto Claudette al gesto rivoluzionario, per spostarsi verso la difficile condizione dell’arresto e del carcere. Possiamo immaginarci di rivivere un momento storico come partecipanti. Teniamoci pronti ad iniziare “a vivere, pensare e respirare come una persona nera negli anni Cinquanta” del XXesimo secolo in Alabama, come suggerisce nelle prime immagini il volto della voce narrante. 

Il bus teatro della prima volta contro l'apartheid. In Alabama
Sul bus di Montgomery. Teatro del gesto coraggioso di Claudette
Grazie al linguaggio della realtà aumentata si può infatti comprendere un accadimento storico attraverso l’impatto emotivo dell’esperienza diretta, e saperlo considerare nella sua portata confrontandolo con la sensibilità odierna.

Per questo ci auguriamo che operazioni simili possano essere condotte anche su altri argomenti poco dibattuti o talvolta oggetto di revisione storica. Immagini, voci, gesti, movimenti di concerto in un’opera come questa oltre a narrare, riescono a far immaginare di calarsi nei panni di chi guardava, ascoltava, stava in piedi o seduto in quel bus, in una trincea, nelle stanze del potere o in strada durante una rivoluzione. 

Della stessa opinione Maria Grazia Mattei. La fondatrice e presidente di MEET dichiara come l’utilizzo della formula “mixed reality” permetta “di indagare con maggiore coinvolgimento temi sociali legati all’attualità, in perfetta sintonia con l’essenza stessa di MEET (…). La modalità immersiva, infatti, permette al visitatore di partecipare in forma attiva alla “situazione” che, proprio per il coinvolgimento totale del nostro corpo, diventa emotivamente potente, rispondendo così all’obiettivo di fare dell’arte digitale un canale privilegiato, non solo al servizio della creatività ma anche e soprattutto dei temi caldi del sociale».

Set di Noire, installazione immersiva
Sul set di Noire.
La prima volta che una persona reagì all’apartheid negli Stati Uniti fu una studentessa di quindici anni, si chiama Claudette Colvin. Nonostante le minacce rifiutò di alzarsi, così fu arrestata, ma decise di citare in giudizio la città e dichiararsi non colpevole. 

Noir si basa sull’omonimo saggio biografico di Tania De Montaigne, Noire, la vie méconnue de Claudette Colvin (Edizioni Grasset, 2015), adattato dai registi. Sono suoi producer Emanuela Righi e Patrick Mao Huang, ed è stata realizzata da un team di eccellenze del settore. Citiamo ad esempio il compositore Valgeir Sigurðsson (produttore della musica di Björk per il film Dancer in the Dark di Lars von Trier) e il sound designer Nicolas Becker (vincitore del Premio Oscar per il miglior suono nel 2021 con Sound of Metal di Darius Marder). Se suoni e musica originali favoriscono un’immersione totale e organica nella storia, la realizzazione di Noir è cresciuta anche mediante montaggi di archivio, video, trailer e immagini originali. Accompagnano i “fantasmi” di Claudette Colvin e Tania de Montaigne nella ricostruzione di una pagina dura per la storia dell’umanità.

La prima volta di Noire in Italia, da Meet
Un momento dell’installazione Noire
L’esposizione vuole essere anche un riscatto per la prima donna di colore che ha aperto la strada al movimento per i diritti civili, oggi 84enne.

Il suo nome non è infatti noto come quello di Rosa Parks, che nove mesi dopo nella stesso cittadina, Montgomery, ripetè il gesto di Claudette. Fu grazie all’incontro fortunato con il giovane pastore Martin Luther King che Rosa diventò un’icona per il movimento per i diritti civili delle persone di colore, ma anche grazie all’esempio della giovane coraggiosa. La prima volta contro l’apartheid razziale negli Stati uniti ha segnato una svolta nella storia dei diritti civili, in tutto il mondo.

Fino al 10 marzo sarà disponibile anche il volume Nera, La vita dimenticata di Claudette Colvin (Einaudi Ragazzi), vincitore per la categoria libro a fumetti del Premio Andersen 2020 – 39° edizione

Claudette Colvin
Claudette Colvin. Quindici anni
Coordinate utili per la visita presso Meet, in viale Vittorio Veneto 2 a Milano:

Orario Sala Immersiva: martedì – domenica, h. 15.00-19.00 (ultimo ingresso h. 18.00; chiuso il lunedì). Ingresso: a gruppi di 10 con pre-registrazione al link noirearinstallarion.eventbrite.it 

Ad ogni visitatore saranno forniti un paio di occhiali AR Hololens 2 (che permettono di vedere in contemporanea reale e virtuale). Inoltre cuffie a conduzione ossea con cui entrare in un set di 250 metri quadrati, creato per l’occasione e arricchito da figure virtuali e oggetti connessi (che riproducono luci, vento, vibrazioni ecc.). Set che, appena entrati, sarà abitato dai protagonisti di quella storia avvenuta in Alabama negli Anni Cinquanta.

Per maggiori informazioni potete consultare meetcenter.it 

Enzo Tessadori

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