GRANDART 2018. Arte moderna e contemporanea con disciplina

by Michela Ongaretti
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GRANDART 2018. Ha riaperto i battenti, e questo è già un successo. La fiera d’arte moderna e contemporanea milanese, così giovane da essere solo alla sua prima conferma dell’edizione inaugurale, è dedicata infatti agli artisti e alle gallerie attenti al valore delle discipline artistiche, soprattutto nell’ambito del figurativo, e più spesso pittoriche.

Proprio per questa vocazione consideriamo un successo non ovvio il fatto che esista un mercato attivo nell’ambiente italiano, dove ancora qualcuno vede una produzione artistica così delineata come anacronistica. Alla faccia di quel qualcuno il nucleo di gallerie italiane ed internazionali si presenta con un incremento del 20% rispetto al 2017.

 

GRANDART 2018. Massagrande

GRANDART 2018. Un dipinto di Matteo Massagrande in mostra con Punto sull’Arte

 

La seconda volta di GRANDART

Aperta al pubblico venerdì 9 novembre per concludersi domenica 11, GRANDART 2018 non presenta grandi novità, ritroviamo molti suoi protagonisti, quanto grandi certezze. Nel comitato scientifico presieduto ancora da Angelo Crespi, con Cesare Biasini Selvaggi e Bianca Cerrina Feroni, svolgono un ruolo fondamentale Lorenza Salamon e Federico Rui, ideatori del format e direttori delle omonime gallerie milanesi che promuovono un’arte coerente ai suoi principi.

 

GRANDART 2018. Marzio Tamer

GRANDART 2018. Marzio Tamer, Velvet, 2018, Courtesy MilanoSalamon Fine Art

 

La location

Ad ospitare GRANDART 2018 è il centro fieristico The Mall, cornice ideale per un progetto innovativo con il quartiere milanese di Porta Nuova in evoluzione urbanistica, ideale perché riflette al rovescio una crescita. Se ormai intorno lo sviluppo edilizio privilegia e vanta tecnologie ed estetica nuove per eliminare fisicamente il “vecchio”, passeggiando per gli stand di GRANDART ciò che è indiscutibilmente contemporaneo parla una lingua attuale tenendo conto della grammatica della tradizione.

 

GRANDART 2018, Manuel Felisi

GRANDART 2018.Manuel Felisi, Alberi, 2018, Courtesy Galleria Glauco Cavaciuti

 

Il figurativo nel mercato

Eppure non ci piace parlare di revival. Parliamo di una tendenza che ha abitato l’animo artistico anche lungo il Novecento, e che non pensiamo debba per forza mettersi in competizione con l’arte astratta o concettuale, sempre quando questa riesca comunque a dare forza del proprio contenuto attraverso la ricerca di una perfezione tecnica, o almeno che affidi ai suoi materiali una poetica profonda.

 

GRANDART 2018. Andrea Mariconti

GRANDART 2018. Andrea Mariconti, Anmla, 2018, Courtesy Federico Rui Arte Contemporanea

 

E’ quasi assurdo notare che all’estero la figurazione, e la pittura realizzata con maestria disciplinare, riscontri più attenzione di pubblico e favore collezionistico che in Italia. Lo dimostrano le manifestazioni fieristiche Frieze a Londra e Fiac a Parigi, come dichiara Angelo Crespi che aggiunge come questo accada anche nelle aste: “di pochi giorni fa il record di una pittrice come Jenny Saville, di cui un’opera degli anni novanta è stata battuta a quasi dieci milioni di sterline”.

 

GRANDART 2018. Ginacarlo Ossola

GRANDART 2018. Giancarlo Ossola, Materia Prima, 2001, Courtesy Galleria Rubin

 

Una mostra nella mostra

Una novità c’è ed è rappresentata dall’arte moderna della mostra Dalla Cà Granda a GRANDART.

Curata da Stefano Zuffi e Paolo Galimberti, responsabile della Pinacoteca della Fondazione Cà Granda, raccoglie dodici ritratti a grandezza naturale dei benefattori dell’Antico Ospedale maggiore di Milano, mai esposti precedentemente.

Provengono da quella che è una delle più ricche quadrerie storiche del mondo, continuando la tradizione del ricordo di personalità eminenti o semplici cittadini della propria epoca, riconoscibile nella struttura configurata nel corso del diciassettesimo secolo ad oggi. Non è però il valore storico e sociale della raccolta a dare il senso della sua presenza a GRANDART 2018 quanto l’evoluzione dei criteri di valutazione dell’epoca che testimoniano un’attualità nell’apertura a stili allora “contemporanei” senza dimenticare la maestria del pennello. Sono autori come Mario Sironi, Anselmo Bucci, Marcello Dudovich, Giuseppe Novello e Luca Vernizzi a dare visibilità a questo  patrimonio.

 

GRANDART 2018. Mario Tozzi

GRANDART 2018. Mario Tozzi, Figura, 1975, Courtesy Real Arte

 

GRANDART 2018 Talks

Abbiamo trovato arricchita la sezione dedicata all’editoria artistica, e sicuramente concentrato il programma di talks, dibattiti e presentazioni di libri, indagini di personalità di rilievo del settore sullo studio di tematiche nell’arte del Novecento o su argomenti afferenti alle professioni e al business in arte. Se volete sapere di più sugli investimenti in arte moderna e contemporanea, e sull’identità del ruolo delle corporate collections in Italia, Artscore vi raccomanda di visitare la fiera domenica pomeriggio dalle ore 17.

 

GRANDART 2018. Simone Geraci

GRANDART 2018. Incisione di Simone Geraci nello stand di Salomon Fine Art

 

Highlights di Artscore

Come sempre quando si scrive di una grande manifestazione non si riesce ad elencare tutti i suoi protagonisti. Per GRANDART 2018  ne segnaliamo volentieri alcuni, restano troppo poche le segnalazioni rispetto a ciò che ci ha colpito. Sicuramente non sono da perdere gli stand di Salamon Fine Art, di Federico Rui Arte Contemporanea, e della varesina Punto sull’Arte.

Lorenza Salamon mostra una rosa dei suoi artisti prediletti impegnati nel tema naturalistico e nella sua virtuosistica resa, come Marzio Tamer, Gianluca Corona e Karl Mårtens, e la più giovane Giorgia Oldano. La nostra attenzione è stata poi catturata dalle incisioni di Simone Geraci, sapientemente morbide nel tratto.

Da Federico Rui non dimentichiamo i personaggi senza volto nella pittura liquida di Alfio Giurato, lande e boschi  stropicciati dalla materia livida di Andrea Mariconti, il simbolismo morboso e lo studio disciplinare del passato di Sergio Padovano.

 

GRANDART 2018. Padovani con Federico Rui

GRANDART 2018. Una fiera con disciplina. Prophetissa di Sergio Padovani con Federico Rui Arte Contemporanea

 

Dall’incubo al sogno, Punto sull’arte ha un gusto chiaro per artisti che offrono una figurazione angelicata e leggera, con precisione sui dettagli e una presenza strutturale del disegno. Questo avviene sia nella pittura di Claudia Giraudo che in quella di Federico Infante, che lavora lo sfondo regalando l’irrealtà di un incantesimo. Quella presenza è viva anche nelle stanze che raccontano assenze misteriose di Matteo Massagrande e nella scultura di Annalù con le sue crisalidi vitree, dall’aspetto organico.

 

GRANDART 2018. Claudia Giraudo

GRANDART 2018. Claudia Giraudo, Segui il coniglio rosso, 2018, Courtesy Punto sull’Arte

 

Durante la visita

Ancora Fabbrica Eos con Fabio Giampietro e la galleria Glauco Cavaciuti con Manuel Felisi. Inoltre in mostra non potevamo non notare Luca Pignatelli, Giancarlo Ossola, dal Novecento Mario Tozzi , Emilio Scanavino, Giorgio De Chirico, Renato Guttuso, Filippo De Pisis…

 

GRANDART 2018. Alessandro Papetti

GRANDART 2018. Un interno di Alessandro Papetti

 

Dulcis in fundo, ma a metà del percorso espositivo, ci siamo fermati alcuni minuti davanti ad un interno di Alessandro Papetti. Un esempio di come un’atmosfera, che cattura lo sguardo e catapulta in un racconto criptico, possa essere generata dal gesto pittorico. Ma questa è un’altra storia che con Artscore si dovrà raccontare un’altra volta.

Michela Ongaretti

 

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