Gaspare Manos. La fenomenologia della linea e del colore da Area35

by Michela Ongaretti
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Gaspare Manos, Tango to the Venice Lido- artscore.it

Gaspare Manos presenta da Area35 Art Gallery la sua ultima produzione, grandi tele ad olio realizzate ad hoc per la personale Turning the Eighteenth Tide-Inno alla linea. Il numero 18 rappresenta un punto di svolta nella ricerca dell’artista, che sceglie un corpus di diciotto opere proprio del 2018, anno in cui si registra un’evoluzione grafica, oggi centrale nella sua narrazione pittorica.

Gaspare Manos accanto a due suoi dipinti del 2018- artscore.it
Gaspare Manos accanto a due suoi dipinti
Ode alla linea del passato e del presente

Ode alla linea, titolo della mostra e del testo d’accompagnamento sul catalogo, riflette anche sul suggerimento di Pierre Restany, come leggo nello scambio epistolare del 1999, nel quale il critico francese invita l’artista a studiare il tratto, imporre la traccia grafica sul colore. E’ uno stimolo a proseguire con nuovo slancio ciò che si è concretizzato lungo l’arco trentennale di una carriera dedicata all’intima e personale semantica di un’arte cresciuta in un ambito internazionale, a stretto contatto con la cultura visiva di tradizioni lontane.

Ingresso alla mostra di Gaspare Manos da Area35, Milano- artscore.it
Inno alla linea. Ingresso alla mostra
Segni dell’Umano

E’ inevitabile, di fronte al lavoro di Gaspare Manos, venire trasportati in un universo immaginifico che trasforma le esperienze vissute in materializzazioni metaforiche dell’incontro: quello tra gli stilemi osservati e interiorizzati in un percorso di crescita tra Asia, Africa e Europa, secondo quell’”intreccio magico” osservato da Restany, e quello del rapporto dialettico tra colore polimaterico ed astrazione segnica. Che il tratto grafico sia congeniale, e dunque vincente, nella poetica odierna dell’autore, è dimostrato dalla persistenza del disegno che nell’emergere o venir celato da eterogenee soluzioni cromatiche punta alla tematica primaria di tutta la sua ricerca: l’uomo nel suo rapporto con l’altro, il diverso.

Gaspare Manos, Tango to the Venice Lido- artscore.it
Gaspare Manos, Tango to the Venice Lido. Courtesy Area35 Art Gallery
Verso l’altro

Prima di ogni riferimento alle parole spese dagli intellettuali del nostro tempo, prima di ogni discorso sull’importanza della linea come continuazione di una o più gloriose tradizioni, c’è l’opera. Così mi piacerebbe basare il mio invito alla mostra sull’osservazione di  ciò che in prima battuta colpisce l’occhio, e in seconda battuta lo spirito. L’arte ha sempre quell’ineffabile capacità di portare su un piano ideale, se non etico, un’apparizione estetica; testimonia materialmente un mondo interiore nell’atto di congiungersi con la percezione di chi guarda, attraverso elementi che unificano l’esperienza dell’artista con quella del fruitore. 

Turning the eighteenth tide. Inno alla linea. Vernissage- artscore.it
Durante il vernissage

I grandi dipinti di Manos, nell’esternazione di quel profondo, fatto come dicevamo di diverse componenti culturali e figurali, ci porta verso ciò che è altro, ma non è altrove. Non è necessario il surreale quando tutto ciò che serve per stimolare la fantasia del bambino si trova nelle sempre nuove case del mondo, e lo sguardo dell’artista è sempre giovane.

Metzcal, dipinto di Gaspare >manos del 2018. artscore.it
Gaspare Manos, Metzcal. In mostra a Milano
Memorie africane

Varcando la soglia di Area 35, l’esperienza con i dipinti di Gaspare Manos odora d’Africa, con una grafia lontana nello spazio e nel tempo, che rimanda al privato e personalizza, secondo le mie impressioni, la visione di altri artisti che della sintesi della figura hanno fatto uno stile noto. Penso a Basquiat e al suo seguito più contemporaneo, ad esempio nelle tracce scure, anche se più diffuse sulla superficie pittorica, dell’ivoriano Aboudia. Forse è leggibile un riferimento puramente cromatico ai tessuti batik del sud-est asiatico, regione che ha dato i natali al pittore. 

Però oltre la linea c’è altro: la lavorazione del fondo, estremamente originale e corposa, risente intimamente l’abitudine delle popolazioni dei villaggi africani che si ingegnano nel riciclo di materiali di varia natura. Al ricordo dell’infanzia di Gaspare Manos trascorsa in Kenya si associa l’atto famigliare della raccolta di oggetti da parte dei figli , oggetti che si adagiano nel colore saturo come la battigia marina accoglie i resti di immemori attività vitali, umane e naturali.

Opere in partenza dallo studio veneziano di Gaspare Manos- artscore.it
Gaspare Manos. Opere in partenza da Venezia
Compagni complementari

E’ la  quotidianità degli affetti personali a dare un nuovo nome alle radici originarie, ad incastonarsi segretamente nella parte cromatica del dipinto, come al contrario è l’amata linea a definire apertamente, universalmente il soggetto. Le figure, come sagome definite da un nero assoluto, rispondono al bisogno o al destino di non essere mai sole. Nelle diciotto opere in mostra si presentano inseparabili da una compagna speculare con caratteristiche formali complementari, quasi sempre una accanto all’altra o inscritte nella stessa cornice, anch’essa delimitata da una traccia nera che esalta l’inclusione di questi personaggi in uno stesso confine visivo.

Gaspare Manos in mostra a Milano- artscore.it
In visita alla mostra di Gaspare Manos
La visione di un incontro

Questo tracciato può rappresentare la metafora di uno schermo, un indicatore di ciò verso cui possiamo rivolgere la nostra attenzione in quanto campo d’azione, uno spazio vitale compiuto, autosufficiente. Il disegno accosta grande e piccolo, maschile e femminile, concavo e convesso nella stessa direttrice visiva. La composizione funziona spazialmente sul gioco degli opposti perché ad essa corrisponde un universo essenziale all’uomo, quello della corrispondenza empatica con ciò che vive fuori dall’ individuo singolo ( la sagoma), ma dentro il nostro stesso universo di emozioni ( la cornice). La coppia è il duale umano, ed è il nostro destino l’anelito all’incontro.

Gaspare Manos, Alaska II- artscore.it
Gaspare Manos, Alaska II. Courtesy Area35 Art Gallery, Milano

L’altro non è altrove perchè è molto vicino. E’ colui o colei con cui si cerca un contatto tra le brume operose di Venice Lido. E’ con chi si condivide l’atto metaforico di pescare, con un bagaglio interiore di esperienze e amicizie in Alaska. Anche quando il ricordo della persona amata è opacizzata dal tempo, ( nel pastoso colore grigio che nasconde la linea), e non resta altro che offrire a quella figura, presente pur se svanita, la memoria di avventure comuni ( Alaska II).

Gaspare Manos, Alaska I- artscore.it
Gaspare Manos, Alaska I. Courtesy Area35 Art Gallery, Milano
Tornare a casa

L’immagine guida di Inno alla linea, il dipinto Arabica, racchiude in nuce la poetica della connessione, sia affettiva che culturale tra i gesti semplici e quotidiani, e l’inclusione, nell’universo soggettivo di Gaspare Manos, di un linguaggio afferente a un repertorio iconografico extraeuropeo. Su quello sfondo dal rosa acceso cadono tridimensionali foglie di fiori, quali elementi evocativi di una stagione, dell’anno e della vita, in crescita. Il centro del dipinto allude invece al centro nevralgico dell’incontro, quello urbano, mentre la postura specchiante, rivolta allo sguardo reciproco delle figure antropomorfe, convoglia verso lo spazio interno tra esse forme rappresentative dell’azione in corso.

Arabica 1, in mostra da Area35 a Milano- artscore.it
Gaspare Manos, Arabica I. Courtesy Area35 Art Gallery

Tutti questi segni, alcuni ben leggibili in una dimensione contemporanea mentre altri misteriosi come simboli tribali, sono elementi della fenomenologia studiata dall’artista, la sua teoria artistica basata su riflessioni sistematiche di esperienze ed emozioni. Spicca tra questi indicatori di vitalità il caffè che intitola il dipinto. Vediamo i suoi chicchi, nella gioiosa rappresentazione sintetica dell’arte tradizionale africana, che Manos colleziona. L’Arabica è una miscela che proviene da luoghi esotici, ma la cui sineddoche in forma di tazzina porta in Italia. Con il cuori ricolmo di diverse visioni, Gaspare Manos raggiunge la sua famiglia con la sua pittura.

Michela Ongaretti

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