Le giovani gallerie di Miart 2019. Quattro nomi da ricordare

by Michela Ongaretti
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Le giovani gallerie di miart 2019. Stems

Le giovani gallerie di MIART 2019. Quattro nomi da ricordare per la sperimentazione disciplinare e il dialogo tra ricerche.

Le giovani gallerie di miart sono state l’elemento vitale dell’edizione 2019 conclusa domenica 7 aprile a Fieramilanocity. In un’area precisa della fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea, è stato possibile scorgere una selezione interessante delle nuove generazioni, spesso con progetti curatoriali che privilegiano il dialogo tra artisti e discipline.

 

Le giovani gallerie di miart 2019, CAR DRDE

Le gallerie giovani di miart 2019. Opera di Daniel Casini, CAR DRDE

 

Emergent. Una sezione vitale con un premio

Non che l’occhio, e la mente, non abbia avuto la sua parte con la selezione di 185 gallerie italiane ed internazionali provenienti da diciotto paesi, con la loro offerta di arte moderna e contemporanea e del design in edizione limitata. Stavolta però, dopo aver visitato diverse edizioni della fiera, ed essermi concentrata sull’innovativa sezione Object, mi piacerebbe porre l’attenzione sui partecipanti denominati Emergent.

Le giovani gallerie di miart, nel senso che tredici di loro hanno scelto il palcoscenico di Milano per la prima volta, hanno presentato una selezione vitale di artisti delle nuove generazioni,non ancora noti al grande pubblico. Con buona pace dei capolavori di arte moderna, centrale nell’architettura di miart e degli Established Contemporary storicizzati o meno, la visita ha destato più curiosità ed interrogativi nelle esposizioni degli Emergent.

L’altro argomento che nel 2019 ci ha appassionato è stato seguire i premi che ad ogni edizione rammentano il riconoscimento qualitativo da parte di una giuria di esperti, uno dei quali è studiato per le giovani gallerie di miart. Le valutazioni vanno aldilà del discorso sul valore dell’opera, che favorisce la sua considerazione come investimento da parte del collezionista, per premiare la presentazione di un progetto espositivo specifico per la fiera internazionale.

 

Le giovani gallerie di miart 2019. Stems Gallery

Le giovani gallerie di miart 2019. Stems Gallery con il dipinto Siavash di Arghavan Khosravi

 

Le giovani gallerie di Miart

La selezione di Emergent è stata curata da Attilia Fattori Franchini e comprende 20 gallerie internazionali, provenienti da 10 paesi.

Abbiamo trovato mondiali ed italiani quali Ada(Roma), Balcony (Lisbona), Car Drde (Bologna), Clima (Milano), Damien&The Love Guru da Bruxelles, Gaep/Eastwards Prospectus (Bucarest),  Galerie Pcp (Parigi), Galleriapiù di Bologna, Felix Gaudlitz (Vienna),  Lucas Hirsch da Düsseldorf. Ancora Horizon da Budapest, la romana Gilda Lavia, Nome (Berlino), Öktem Aykut da Istanbul, Polansky (Praga-Brno),  Ribot (Milano), Stems Gallery (Bruxelles), Sophie Tappeiner (Vienna), Una (Piacenza), Veda da Firenze, Vin Vin (Vienna).

La pittura di Khosravi tra Oriente e Occidente

A colpirmi maggiormente sono stati  i lavori dell’artista iraniana Arghavan Khosravi per Stems Gallery. Forse Affascina l’evidente sperimentazione attiva sia sull’aspetto materico che nel contenuto originale, di ricombinazione tra elementi figurali e simbolici della cultura occidentale e del Medio Oriente. Per Khosravi dipingere sulle superfici tessili è l’occasione di recuperare l’antico tessuto Qalamkar tradizionalmente prodotto in Iran, associato al lino in alcune zone della base per il dipinto, per giocare sull’illusione di una tridimensionalità, “semi-3D”, con l’ombra dello spessore. I soggetti rielaborano i ricordi dell’infanzia a Teheran caratterizzata dall’obbligo dell’adesione alla legge islamica in pubblico, in contrasto con il bisogno di agire liberamente nel privato.

 

Le giovani gallerie di miart 2019. Stems

Le giovani gallerie di miart 2019. Stems Gallery con Arghavan Khosravi

 

Nei dipinti in mostra emerge un immaginario che fonde oriente e occidente, passato e presente, e soprattutto realtà e fantasia, seguendo la tensione psicologica di chi si è allontanato dal paese d’origine. Dispone  figure che si avvicinano al surrealismo intrecciandole a motivi di architettura, tessuti e oggetti decorativi islamici, insieme a riferimenti alla mitologia e alla pittura religiosa. La spazialità nella quale sono inseriti fa emergere una visione interiore, quasi onirica, accentuata talvolta dal fuori scala o dall appiattimento volumetrico.

 

Le giovani gallerie di miart. Ribot

Le giovani gallerie di miart 2019. Stand della galleria Ribot

 

Le scelte di Artscore

Ho notato anche i dipinti di Jonathan Lux e delle sculture di Anne Ryan con la galleria milanese Ribot. Una selezione di due artisti britannici, per una presentazione che volutamente invita a contaminare lo sguardo delle analogie tra opere nate in maniera autonoma.

 

Le giovani gallerie di miart 2019. Ribot

Le giovani gallerie di miart 2019. Ribot con Jonathan Lux e Ryan e Anne Ryan

  

La doppia esposizione mostra una personalità curatoriale, non è da poco, e si fonda sulla visione osmotica delle due ricerche. Ecco dunque che le figure fumettistiche e beffarde di Lux distribuite sulla superficie del quadro, come a suggerire un racconto variopinto, si rispecchiano nei “dipinti ritagliati” di Anne Ryan, sempre figure caratterizzate dalla sovrapposizione di molti colori accesi,  nell’ evidente dinamismo narrativo di una danza.

Sempre per il dialogo tra due artisti segnalo inoltre la galleria di Bologna CAR DRDE con Damien Meade e David Casini I due artisti mettono in discussione le idee tradizionali legate alla figurazione e all’astrazione per una serie di opere inedite realizzate appositamente per miart 2019.

L’atmosfera sospesa è rievocata in entrambi attraverso la coesistenza dei linguaggi di scultura e pittura, più installativo Casini, bidimensionale nella forma finale ma elaborato da studi fotografici e sul volume Meade. Anche qui il dialogo mostra la volontà di un ragionamento espositivo, tra gli stimoli più interessanti incontrati presso le giovani gallerie di miart.

 

Le giovani gallerie di miart 2019. CAR DRDE

Le giovani gallerie di miart 2019. Particolare di un dipinto di Meade con CAR DRDE

 

Premio LCA per Emergent

C’è stato un premio anche per le giovani gallerie di miart. Ad aggiudicarsi il Premio LCA è stata Vin Vin, con la mostra personale di Saskia Te Nicklin.

Lo studio legale, partner di miart, ha messo a disposizione i 4000 euro in palio avvalendosi del giudizio della giuria composta da Sarah McCrory, Direttrice di Goldsmiths CCA, Londra; François Quintin, direttore di Lafayette Anticipations – Fondation d’entreprise Galeries Lafayette e Fonds de dotation Famille Moulin a Parigi e Kathleen Reinhardt, curatrice della sezione Arte Contemporanea all’Albertinum di Dresda.

 

Le giovani gallerie di miart 2019. Vin Vin.

Le giovani gallerie di miart 2019. Lo stand di Vin Vin con Saskia Te Nicklin

 

Le motivazioni si sono focalizzate sull’approccio fortemente sperimentale ai materiali, nell’originale percorso di ricerca. Sono stati apprezzati anche: il carattere site-specific e l’inclusione del visitatore invitato ad avvicinarsi alle superfici riflettenti che racchiudono il colore, e i temi di forte attualità dei lavori, come femminismo ed ecologia. Aggiungo che il lavoro di Te Nicklin si rapporta alle opere di James Ensor, nella feroce critica sociale attraverso elementi figurali e simbolici quali teschi e maschere, e a Maria Lassnig nell’investigazione del corpo come “attore materiale, reale o digitale, nella società contemporanea”, secondo le dichiarazioni dell’artista.

 

le giovani gallerie di miart 2019. Particolare stand di Vin Vin

Le giovani gallerie di miart 2019. Particolare dell’opera di Saskia Te Nicklin

 

Qualcuno su cui riflettere

Arghavan Khosravi, Jonathan Lux ed Anne Ryan, Damien Meade e David Casini, Saskia Te Nicklin nell’ordine di apparizione della nostra visita, meriteranno un’esplorazione più approfondita. Per il momento ringrazio miart che si è mostrata un’occasione per conoscere alcune gallerie che promuovono arte viva, e mi auguro in crescita nel mercato.

Michela Ongaretti

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