Teun Hocks. Tutta la tenerezza della fragilità umana in un personaggio

by R. D.
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Teun Hocks. Opera del 1988- artscore.it

Teun Hocks è pioniere di quella temperie che, a partire dalla fine degli anni 70, si diffonde prima in America per sbarcare poi in Europa, che viene poi definito come “staged photography”. Importanti per definire questo movimento sono state alcune mostre di livello internazionale, prima nel 1978 al Moma di San Francisco  con la partecipazione di artisti  come Leslie Krims, Arthur Tress, Sandy Skoglund e in seguito nel 1983 al al Centre Pompidou di Parigi.

Teun Hocks. Man on Ice. artscore.it

Teun Hocks. Tutta la tenerezza della fragilità. Man on Ice

La staged photography è un nuovo modo di concepire la fotografia che viene coniugata con altre forme artistiche come pittura, scultura e installazione. Teun Hocks si inserisce in questo contesto  aggiungendo la caratteristica della self presentation, è infatti sempre lo stesso artista che si pone al centro della scena. In questo filone i pilastri sono stati, oltre Teun Hocks, Cindy Sherman, Jeff Koons e Tjarda Sixma.

“A volte ho la sensazione che tutta la mia vita si svolga inconsciamente, come se non fossi presente io”

Teun Hocks. Noctua. artscore.it

Teun Hocks. Tutta la tenerezza della fragilità umana. Noctua

Il favoloso mondo di Teun Hocks

Surreale, sognante, divertente…Molti sono gli aggettivi che si potrebbero usare per descrivere l’opera dell’olandese Teun Hocks(1947), artista che combina tre campi artistici per concepire il proprio linguaggio: disegno, fotografia e pittura. Il risultato sono immagini che mettono al centro un uomo, impersonato sempre dall’artista, che si trova immerso in una dimensione onirica, in universi paralleli che richiamano Magritte, situazioni assurde dove le leggi della fisica cessano di esistere.

Teun Hocks. Senza titolo

Teun Hocks. Tutta la tenerezza della fragilità umana. Senza titolo

Il protagonista può fare una caccia al cacciatore accompagnato da una volpe o cercare di catturare col retino note che volano libere come farfalle, novello Buster Keaton che si trova in circostanze dove goffamente cerca di districarsi, facendo emergere l’ironia dell’esistenza che ci sovrasta sempre, per quanto cerchiamo di inquadrarla e indirizzarla verso un senso logico.

Teun Hocks. Tutta la tenerezz-1-- artscore.it

Teun Hocks. Tutta la tenerezza della fragilità umana, a caccia di note

Progetti multidisciplinari di scuola fiamminga

L’artista, nell’elaborare il proprio sentire per tradurlo in opera, si serve di una tecnica insolita che si sviluppa in diversi passaggi. Il tutto ha origine da bozzetti preparatori, piccoli schizzi ad acquarello o a matita, spunti tramite cui egli cerca di dare concretezza ai suoi pensieri. Queste bozze, fondamentali nel processo creativo, anticipano ciò che sarà l’opera, ma solo nel momento in cui l’artista ha chiaro ciò che vuole realizzare procederà al passaggio successivo, ovvero la costruzione di un set, di una scenografia teatrale che realizza interamente da solo. Un lavoro maniacale al termine del quale Teun Hocks si pone al centro della scena e diventa lo stralunato protagonista della narrazione. 

Teun Hocks. Nido- artscore.it

Teun Hocks. Tutta la tenerezza della fragilità in un personaggio

L’artista realizza quindi una serie di autoscatti in polaroid ; la fotografia si inserisce nel processo lavorativo conferendo credibilità alla scena, le cose sembrano realmente accadute. Dopo aver scattato otto foto su pellicola in bianco e nero, guardando il provino, Teun Hocks decide quale negativo sia da stampare, quindi realizza tre stampe in bianco e nero su carta fotografica al solfato di bario e le tonalizza in color seppia. La foto verrà poi incollata su alluminio e l’artista procederà a dipingerla con pittura a olio trasparente, con colorazioni che richiamano il gusto nordico del paesaggio, avvalendosi di un tratto di pittura molto preciso richiamando la scuola fiamminga e olandese. Anche la cornice è realizzata, montata e dipinta dall’artista, facendo a pieno titolo parte dell’opera. Le opere sono senza titolo, così da lasciare ancor più libera l’interpretazione delle immagini.

Teun Hocks e il paesaggio multidisciplinare- artscore

Teun Hocks. Tutta la tenerezza della fragilità umana, nel paesaggio pittorico 

Un divertente uomo qualunque

L’uomo messo in scena non è mai lo stesso uomo, egli è una summa di atteggiamenti in cui chiunque può rispecchiarsi: il personaggio può essere qualsiasi individuo colto in un momento destabilizzante della propria esistenza ; Janet Koplos lo descrive come “ un innocente every man in un mondo sempre strano e spesso divertente”. La fantastica surrealtà delle raffigurazioni, che rivela un fine umorismo che conferisce levità alla scena, ci accompagna in ambienti che aprono altre dimensioni.

Teun Hocks. Man at the window. artscore.it

Teun Hocks. Tutta la tenerezza della fragilità umana. Man at the window

Una tenera malinconia traspare dall’opera in cui quest’uomo guarda la pioggia dalla finestra, in un ambiente quasi monocromo, con tenui sfumature che vanno dal giallo tenue al seppia fino al parquet finemente rappresentato attraverso giochi di marrone, prova della perizia e della maestria tecnica di Teun Hocks.

Teun Hocks. Opera del 1988- artscore.it

Teun Hocks. Rubare la luna in un’opera del 1988

In bilico tra due mondi

Un personaggio buffo e sornione che guarda spesso la luna e le stelle, che ritornano in diverse scene. Ora è un ladro che cerca di rubare la luna, ora è un bizzarro scienziato che cerca di misurare le stelle oppure cerca di incorniciare la luna. 

Lo ritroviamo in situazioni critiche, come essere in bilico su una lastra di ghiaccio che sta per disfarsi, senza avere appigli o salvataggio. Oppure lo cogliamo legato a terra come Gulliver, non sappiamo da chi, e lasciato solo. Altrove guarda, da una spiaggia, una nave in lontananza. Il fumo della pipa e quello della nave sbuffano all’unisono.

Teun Hocks. Gulliver, 2007

Teun Hocks. Tutta la tenerezza della fragilità. Gulliver, 2007

Suoi compagni, a volte, sono presenze animali, come un cane, una volpe o una civetta. In alcune occasioni si trova ad avere a che fare col suo doppio. Divertente e ironica la scena in cui il protagonista, con la sua pipa che sbuffa, si confronta col suo “gemello” con la pipa al contrario. 

Teun Hocks. Copertina dell'antologia a lui dedicata nel 2019- artscore.it

Teun Hocks dall’inizio alla fine. Copertina della monografia a lui dedicata nel 2019

La combinazione di diversi medium nel creare l’opera, la fotografia con la pittura, la scenografia con la performance, è propedeutico alla creazione di ambientazioni oniriche, sul filo del non-senso, narrazioni enigmatiche e stravaganti specchio di scenari senza soluzioni, non sappiamo come si comporterà il protagonista nelle varie vicissitudini che dovrà affrontare.

Teun Hocks. Un'immagine tenera e surreale. artscore.it

Teun Hocks. Staged photography surrealistica

Teun Hocks esistenzialista ironico

Il fotografo elabora questa sintattica attraverso cui rivela le contraddizioni e il fermento esistenziale in cui si ritrova l’uomo contemporaneo. Siamo portati ad entrare in dialogo con la scena e il suo strambo protagonista, che suscita ironia anche nelle situazioni più difficili. Nelle sue opere, Teun Hocks tratta temi importanti, le scene che crea sono cariche di una poetica che non abbandona mai una vena di sottile ironia e ottimismo. Entriamo così in sintonia con questo eccentrico individuo e con le sue disavventure col cuore più leggero e un sorriso sul volto.

R. D.

Teun Hocks. Sbattere la neve

Teun Hocks. Sbattere la coltre di neve in un’opera del 2015

 

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