Tracce di Valerio Berruti. Il tempo dell’infanzia nel tempo dei materiali

by Michela Ongaretti
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Tracce di Valerio Berruti, dettaglio. artscore.it

Tracce è il titolo della mostra di cui mi sono persa l’inaugurazione, eppure dalla mia visita tardiva, a porte chiuse, sono scaturite sorprendenti opportunità di osservazione sulla ricerca di Valerio Berruti.  Per un destino fortunato la personale in corso da MARCOROSSI artecontemporanea, è rinnovata dall’integrazione di opere meno recenti, che non fanno parte del nucleo originario di Tracce ma che rendono l’idea di un percorso poetico e disciplinare coerente e riconoscibile.

 

Tracce di Valerio Berruti. Vista della mostra da MarcoRossi artecontemporanea a Milano

Tracce di Valerio Berruti. Installation view della mostra milanese. Courtesy MARCOROSSI artecontemporanea

 

La mostra Tracce non è visitabile solo a Milano, ma si completa anche nelle sedi di MARCOROSSI artecontemporanea a Torino e Verona.  Utile da sapersi in tempi di confinamento comunale, se si vive in una delle tre città. Per una sguardo illuminante sull’ultima produzione di Berruti anche se parziale rispetto al progetto espositivo diffuso, fino al 27 febbraio 2021.

Tracce d’acciaio

Tracce nasce con l’intento di presentare una serie di opere su lastre d’acciaio, a cui l’artista lavora dal 2009. Esse intersecano le peculiarità formali della precedente ricerca alla sperimentazione scultorea, facendo pensare anche al mondo dell’incisione contemporanea.

 

Tracce di Valerio Berruti- Verona- artscore.it

Tracce di Valerio Berruti- Allestimento nella sede di MARCOROSSI artecontemporanea a Verona

 

Dal disegno di Berruti sul metallo è stato operato un taglio waterjet delle sagome dei suoi infanti, tale da lasciare un foro ricalcante l’insieme della figura. Nella parte centrale cava è stata in seguito colata una speciale resina resistente agli agenti atmosferici, sulla quale l’artista ha adagiato le placche risultanti dal taglio, ricostruendo l’immagine come un puzzle galleggiante sul materiale trasparente. L’ossidazione, più visibile in quello che possiamo leggere come sfondo, si accompagna nello spazio interno alla figura a rari interventi con  un colore, che è sempre un reagente. Altrove colore vero e proprio, come il bianco su un costumino di bambina, è stato passato direttamente sulla resina vetrificata.

 

Tracce di Berruti. Un esempio di ossidazione e colore- artscore.it

Tracce di Valerio Berruti. Un esempio di ossidazione e colore.

 

Sculture d’ombra

Le sculture d’ombra sfruttano la precisione del taglio laser, come nell’ esemplare del 2012 all’ingresso dello spazio di Corso Venezia. Le tracce qui sono i contorni dei soggetti di Berruti in acciaio, che si proiettano sulla parete duplicando l’immagine. E’ il lavoro bidimensionale dell’artista che si avvicina maggiormente alla scultura, e che gioca ancora con la percezione dell’osservatore, con la mutevole apparizione, e relazione, dell’icona e del suo doppio, in base all’illuminazione.

Un disegno continuo che ricrea nell’ambiente il disegno fisico, che potrebbe essere visto come il tratto “in positivo” degli ultimi lavori. Qui però la sintesi della forma non lascia materiale di recupero per interventi aggiuntivi, è la semplice e cristallina idea del soggetto nel trafilato, pezzo unico che non ha omologhi. Tracce continue che chiudono una figura, in un dialogo serrato e naturale con la sua ombra.

 

Tracce. Una scultura d'ombra di Valerio Berruti- artscore.it

Tracce di Valerio Berruti. Una scultura d’ombra, 2014

 

Materiali di uso quotidiano

Una parete della sede milanese di MarcoRossi artecontemporanea è dedicata a lavori che rispecchiano l’operazione sull’acciaio, scegliendo materiali più poveri. Alcune presentano il profilo della figura ritagliato nel cartone, analogamente alla sagoma isolata sulla resina, tratteggiando alcune parti dell’anatomia con porzioni del cartoncino in sottrazione. In altre i bambini di Berruti emergono attraverso tracce rosse sull’alluminio da cucina stropicciato.

Ancora assistiamo alla dialettica tra rilievo e incavo, positivo e negativo. Dal metallo alle serie in metallo leggero e cartone, sono materiali più domestici per un uso più intimo. Coerentemente alla dimensione contenuta delle opere, che non necessita di una fonte di illuminazione forte, anzi grazie al riverbero dell’alluminio il disegno si evidenzia maggiormente al buio.

 

Tracce di Valerio Berruti. Installation view della mostra a Verona. artscore.it

Tracce di Valerio Berruti. Un’opera su alluminio da cucina nell’installation view della mostra a Verona. Courtesy MARCO ROSSI artecontemporanea

 

Uno sguardo sulla ricerca di Valerio Berruti

Nella terza sala della galleria sono presenti opere rappresentative della ricerca pittorica pluriennale. Un pezzo su juta del 2008 esemplifica la volontà di attivare l’esperienza dell’arte tramite la percezione dell’osservatore, secondo i principi della psicologia della Gestalt. La mente ricostruisce una forma di senso senza bisogno di descriverne ogni sua parte. Nel dipinto sono osservabili tre componenti geometriche differenti, che tuttavia nella visione d’insieme, determinano la definizione formale della figura umana.

 

Tracce. Opera su juta del 2008- artscore.it

Tracce di Valerio Berruti. In mostra un’opera su juta del 2008

 

La superficie in juta è per la maggior parte libera da interventi: con un tratto di pastello Berruti tratteggia solo il volto, la parte centrale  del corpo è percepita in negativo dall’accostamento al bianco senza alcun segno distintivo, che invece riprende nel profilo delle gambe. L’artista disegna solo le componenti anatomiche dove è visibile l’incarnato, libera dal tessuto degli abiti realizzati come una massa monocromatica chiusa, inanimata nell’accostamento al dinamismo delle membra.

 

Tracce di Valerio Berruti. Allestimento originale della mostra.

Tracce di Valerio Berruti. Allestimento originale della mostra. Courtesy MARCOROSSI artecontemporanea

 

Tempo d’ossidazione

La misteriosa semplicità che emana delle figure di Berruti, è nelle sculture e nei metalli indissolubilmente legato alle variabili di Tempo e di Luce nel loro rapporto dialettico con il loro opposto, la fissità e l’ombra. L’interesse specifico dell’artista verso la transizione di queste componenti si vede anche dalle opere scultoree, negli ultimi video pubblicati su Instagram, collocate en plein air. Ne cogliamo in maniera affatto univoca i volumi, a seconda del passaggio solare. Nella serie di Tracce l’evoluzione materica è provocata dall’ossidazione mediante acidi . Un’azione che contraddice la dimensione atemporale dei soggetti accentuando l’interferenza continua e progressiva dell’ambiente sull’acciaio.

 

Tracce. Sperimentazione su acciaio- artscore.it

Tracce di Valerio Berruti. Sperimentazione su acciaio.

 

Curiosamente ciò che si tende ad identificare come più fragile e aereo, la linea del disegno, è ciò che resta immutato nella resina chimica, mentre la freddezza del metallo tende ad ammorbidirsi, identificandosi nel processo naturale inarrestabile. Nel punto d’incontro la tecnologia incontra il caso, l’icona universale della figura infantile immersa nell’esperienza del visitatore. Entrambe dominate dal Tempo, che l’artista non sfida e nemmeno compiace, come leggo nel testo critico del catalogo a cura di Nicolas Ballario.

Il mutamento sull’opera, imprevedibile negli anni persino al suo creatore, non è distruzione ma continuazione dell’esperienza dell’arte, così soggettiva e variabile a seconda della nostra storia esistenziale.

 

Tracce di Valerio Berruti a Milano. artscore.it

Tracce di Valerio Berruti. Una serie di opere su acciaio in mostra. Courtesy MARCOROSSI artecontemporanea

 

L’infanzia come luogo dell’anima

Centro gravitazionale della poetica di Berruti è il tema dell’infanzia,  inesauribile soggetto qui espresso secondo la logica compositiva sopra descritta. Quello che Ballario chiama incompiuto, riportandomi su un terreno più tormentato, è in realtà perfettamente sufficiente, quindi compiuto, nella definizione dell’anatomia secondo quella modalità di lettura attivante. Tutto il racconto, fin dalla sua concezione è offerto in quanto trasformabile da ciascuno di noi secondo il nostro sentire, secondo lacune evocative in rapporto armonico e bilanciato con l’insieme. Si compie eccome, non manca nulla perchè siamo noi a mettere a fuoco ciò che non è determinato.

 

Tracce di Valerio Berruti- cataloghi e pubblicazioni- artscore.it

Tracce. In mostra il flipbook del progetto di Berruti L’abbraccio. Nel marzo 2020 ha raccolto ingenti fondi per fronteggiare l’emergenza sanitaria.

 

Arriviamo comunque alla stessa conclusione sull’apertura ad una realtà soggettiva. Come dice bene il critico “Saremo noi a decidere come terminare i lineamenti di quelle figure, daremo loro un nome e una storia, un contesto e un colore, se vogliamo addirittura un’etnia e un destino. E avremo tutti ragione”. Il destino di quel bambino disegnato siamo noi che continuiamo la sua memoria emozionale, entrando nel suo universo catturati da quella fessura formale. Ci ritroviamo nell’innocenza dei gesti dell’infanzia che è “comun denominatore” tra autore e lettore dell’immagine, cifra stilistica radicale che invita al ricongiungimento con la nostra intima, fragile curiosità.

Michela Ongaretti

 

Tracce da MARCOROSSI artecontemporanea a Milano- artscore.it.

Tracce. Valerio Berruti da MARCOROSSI artecontemporanea a Milano

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