Sovrappensiero Design è uno studio di progettazione fondato nel 2007 da Lorenzo De Rosa e Ernesto Iadevaia, due amici che hanno condiviso il percorso di studi cominciando già da allora a gettare le basi di quello che sarebbe stato “Sovrappensiero”. Ciascuno con una propria personalità, le visioni di De Rosa e Iadevaia risultano assolutamente complementari nei momenti di confronto, quando nascono nuovi progetti, magari nei momenti di relax fuori dallo studio. Decidono entrambi di trasferirsi da Caserta a Milano, città che risulta fondamentale per la loro crescita professionale, dove trovano terreno fertile per sviluppare nuove idee.
La narrazione agli oggetti
I loro oggetti hanno una forte valenza narrativa e una sensibilità poetica caratterizzata da una componente evocativa capace di portarti altrove col pensiero, da qui “Sovrappensiero”. Riconosciuti tra i designer emergenti più interessanti del panorama italiano, Lorenzo De Rosa e Ernesto Iadevaia suscitano interesse per il loro approccio al progetto: dalla produzione industriale attraverso la continua ricerca sui nuovi sviluppi tecnologici e sui nuovi materiali, alla limited edition e all’interior design, fino alla ricerca sperimentale e a creazioni nel mondo del design artistico. Vantano all’attivo diverse collaborazioni con aziende del design italiano, come Porada, Bialetti, NAVA, Mamoli, Vibram, Incipit, Corraini, WayPoint, Marmi Sacco, Manerba e recentemente con Rampinelli e Maison 203.
Il duo ha esposto in diverse occasioni in Italia e nel mondo, e dal 2011 sono nella collezione permanente del Museo del Design della Triennale di Milano con Scented Time. Tra i premi ricordo i recenti Big See Award a Lubiana, nel 2019 con il progetto Sinfonia, e la menzione d’onore per Sandro al German Design Award di Francoforte nel 2018.
Seguimi
Rappresentativa del valore narrativo dell’oggetto, è la sedia Seguimi (2013), nata da progetto che coinvolgeva diversi studi di design e che prevedeva di disegnare una delle tredici sedie degli apostoli dell’ultima cena: quella di Matteo toccò in sorte al duo di Sovrappensiero. L’ispirazione è nata dalla frase che Gesù disse a Matteo” Seguimi”. Ed egli si alzò e lo seguì, quindi egli si converte e si abbandona alla fede; ecco che una gamba della sedia diventa una croce. Dalla narrazione nasce l’oggetto, dal forte valore simbolico e concettuale: la sedia, simbolo di agio e comodità, perde la sua funzione con l’arrivo della fede, il discepolo segue il maestro lasciandosi andare.
Mi manchi, ti aspetto, conservami
Un tema indagato a fondo da Sovrappensiero Design è quello della memoria, ne è esempio la collezione Memoriae (2008), nata dalla partecipazione alla mostra Memoriae Visionariae presso la Fortezza da Basso a Firenze. Diversi designer erano invitati a riflettere liberamente sul valore degli oggetti legati al passato. Il risultato sono stati tre concept che vogliono riflettere sul rapporto che intratteniamo con gli oggetti che invecchiano nelle nostre case: il vaso Missing, caratterizzato da un vuoto, simboleggia l’oggetto che non c’è più, che è stato rotto o buttato, il sottopentola Waiting è un centrino fossilizzato, simboleggia l’oggetto che conserviamo nello scatolone, indecisi se buttarlo o meno, infine la campana di vetro Saving rappresenta gli oggetti con cui intratteniamo un rapporto emotivo e che vogliamo proteggere.
Gesti familiari
Gli oggetti di Sovrappensiero raccontano di gesti familiari, la struttura portante dell’oggetto può essere la narrazione di un gesto quotidiano. Su questo presupposto si sviluppano progetti come il barattolo di caffè per Bialetti (2016-2017) che ha origine proprio dal ricordo di un gesto familiare, come il rito del caffè che tutti consumiamo nelle nostre case. Ricordando i gesti, come quello atto a non sprecare la tanto amata miscela, il coperchio viene rivisitato e studiato proprio per questo fine. Agganciato al barattolo un cucchiaio, che, in questo modo, evita di disperdersi nel barattolo.
Arte e Natura ispirano nuove identità
Un approccio all’oggetto poetico e suggestivo che trae ispirazione dalla natura e dall’arte, che rivendica una propria identità per emergere dal livellamento identitario che troviamo nelle grandi produzioni. Quando Sovrappensiero intraprende un nuovo progetto lavora su una stratificazione di significati che vanno oltre il layer funzionale ed estetico, abbracciano lo strato simbolico e narrativo restituiti con eleganza e levità negli oggetti.
Furnature, (2016) ha origine proprio dalla considerazione che ormai ci troviamo in una selva di oggetti sempre più anonimi, da qui la necessità di dare una connotazione personalizzabile. Ne deriva una collezione di oggetti apolidi in cui l’utilizzatore è chiamato a dare il proprio apporto: oltre la componente funzionale e materiale sono i nostri bisogni e la nostra storia a definire queste produzioni, a renderle davvero nostre. Un progetto, questo, che non ha committente o cliente, fortemente voluto e studiato dai due designer, che testimonia la passione per la ricerca e l’indagine, momenti fondamentali per slegarsi da tutto e riflettere sul proprio percorso.
Sovrappensiero eterogeneo
Il design italiano è eterogeneo, fatto di tante influenze e diversità; un valore aggiunto secondo il duo di Sovrappensiero, i cui oggetti si distinguono per un linguaggio soave ed evocativo eppure sincero e autentico.
Puddle (2020) parte dall’indagine su un materiale, il contenitore per Keep Life che viene ottenuto utilizzando gusci di noci, castagne, mandorle, pistacchi e arachidi con un legante privo di sostanze tossiche, solventi o formaldeide. Un materiale con una consistenza che ricorda la terra, ancora una volta con l’attenzione rivolta verso l’elemento naturale, che viene scavato mantenendo una forma irregolare. Proprio come quando piove e nella terra si creano pozzanghere in cui poi si specchia il cielo. C’è infatti uno specchio laddove il puddle è stato incavato.
Geometria primaria per arredo d’acciaio
Innovazione e attenzione ai nuovi materiali e ai nuovi processi produttivi sono sfruttati al meglio negli ultimissimi lavori. Come la partnership con Rampinelli, importante azienda del settore metalmeccanico che ha sempre prodotto grosse strutture in acciaio per l’industria con precisione millimetrica. Viene ideata una collezione basata sui solidi geometrici che rappresentano linea, superficie e volume ovvero gli elementi fondamentali per generare forme.
Un tavolo, una panca e un appendiabiti (2020) declinati nei colori primari rosso, blu e giallo: ciascuno di essi racconta un diverso tipo di lavorazioni. Il duo di Sovrappensiero ha intuito che gli aspetti legati alla precisione possono essere un quid in più per il settore del mobile e del design. De Rosa e Iadevaia hanno potuto applicare quindi sull’acciaio lavorazioni assolutamente innovative nel settore del mobile. Il tavolo richiama le forme e le scanalature tipiche delle colonne greche, un’impronta classica coniugata con le più innovative tecniche di taglio e piegatura.
Per la panca è stata data importanza non tanto alla forma quanto alla superficie delle lastre in acciaio, che vengono scavate e incise da una fresa, creando un effetto griglia. L’idea di superficie è inoltre esaltata dal fatto che il supporto è nascosto, quindi le superfici sembrano sospese. La forma dell’appendiabiti è apparentemente semplice nella sua linearità che richiede però lavorazioni speciali, infatti è frutto di taglio al plasma e saldatura TIG. Un lavoro sartoriale grazie alle più innovative tecnologie, come il taglio al plasma e la saldatura con elettrodo infusibile di tungsteno. Un progetto che ha visto coniugare l’estetica dura dell’ingegneria meccanica con l’ambiente domestico.
Il gioiello è 3D
La collezione Athena (2020) per Maison 203 comprende una collezione di gioielli: bracciale orecchini e anello, ispirati alla Grecia antica a partire dal nome stesso della collezione, Atena, dea della saggezza. Un legame col passato su cui si innesta l’uso delle nuove tecniche di produzione. Obiettivo era mantenere fluidità nella complessità di una forma che potesse essere realizzata solo utilizzando la stampa 3D dimostrandone tutto il potenziale nella realizzazione di gioielli facilmente indossabili.
Nuove indagini sul quotidiano
Già nel primo lockdown Sovrappensiero Design ci ha sorpreso col progetto Stay home and go somewhere (2020), lanciato via instagram e diventato virale in poco tempo. Veniva sfruttata la realtà aumentata, già territorio d’indagine dei designer. Bastava stampare un marker su un semplice foglio e attaccarlo alla parete. Una volta scaricata l’app Artvive cominciava la meraviglia : il foglio diventava un portale verso nuovi paesaggi, differenti giorno per giorno, protagonista assoluta la Natura.
Consapevoli del momento che stiamo vivendo, in cui il nostro quotidiano muta bruscamente, De Rosa e Iadevaia si dicono pronti ad affrontare i cambiamenti : il design si occupa del nostro quotidiano, stanno nascendo nuove esigenze, le collaborazioni con altri settori saranno sempre più importanti. Il duo di Sovrappensiero si auspica che i designer siano portati a pensare a nuovi scenari con problematiche ed esigenze diverse, confrontandosi con nuove possibilità, nel segno della continua indagine.
R.D.