Wopart 2019. Anche quest’anno Artscore partecipa alla fiera internazionale dedicata alle opere d’arte su carta, in chiusura domani sera. Per la quarta volta a Lugano in Svizzera ma l’ideazione, l’organizzazione e la sua crescita, sono frutto della mente italiana.
Come già ho ricordato la fiera è stata fondata da Paolo Manazza, pittore e giornalista specializzato in economia dell’arte che insieme al critico, giornalista e curatore Mimmo Di Marzio presiede il comitato scientifico di selezione dell’ampio ventaglio di gallerie. Epoche, linguaggi e stili dei lavori in mostra garantiscono una visita trasversale, che certamente favorisce il gusto degli amanti del disegno, ma riesce a mettere in evidenza aspetti disciplinari sperimentali e insoliti rispetto al panorama contemporaneo.

Wopart 2019. Javier Marin e Andrea Collesano con la galleria Paci nel tour di Artscore. Ph. Gio Manzoni Art
Ulteriore apporto italiano viene dalla collaborazione tecnico-organizzativa con il gruppo BolognaFiere Spa, all’attivo con più di ottanta manifestazioni in tutto il mondo, e il determinante investimento di Alberto Rusconi, noto imprenditore e collezionista.
Non solo carta
La crescita del format fieristico rivolto a collezionisti di arte su supporto cartaceo rispecchia l’incremento un segmento di mercato che ha ormai interesse globale. Eppure per Wopart 2019 si è data la possibilità agli espositori di presentare tre lavori in materiali differenti. Mi pare una buona idea se quel che è “non Wop” può fornire una controparte della stessa ricerca, anche se intendere l’opera su carta come studio preparatorio all’opera finale, ne fa conseguire un prezzo più basso. Si tratta comunque soltanto di alcuni pezzi esemplari.

Wopart 2019. Nevercrew con la galleria Artrust nel tour di Artscore. Ph. Gio Manzoni Art
Wopart 2019 e le scorse edizioni hanno dimostrato il valore autonomo dell’opera su carta, proprio per la poetica originale cresciuta nella sperimentazione sul materiale. Alcune tecniche specifiche sono propriamente nate e continuano a vivere nella relazione con la carta, che accoglie in maniera peculiare disegno e colore. I contemporanei si interessano e si sorprendono ancora per la padronanza disciplinare di chi utilizza l’incisione o l’acquerello, con cui ad esempio la galleria Salamon Fine Art di Milano continua la sua avventura. Citiamo qui gli acquerelli di Marzio Tamer e Giorgia Oldano, in dialogo con i grandi del passato.

Wopart 2019. Aron Demetz con la galleria Paci nel tour di Artscore. Ph. Gio Manzoni Art
Wopart 2019 in numeri e sezioni
La manifestazione al Centro Esposizioni Lugano si sviluppa su settemila mq, mille in più rispetto alla scorsa stagione, con 102 espositori provenienti da sedici nazioni. Le gallerie sono organizzate in quattro sezioni: 43 fanno parte di Main Course suddivise a loro volta in tre filoni, Modern, Contemporary e Old Masters. Emergent presenta le 11 gallerie internazionali più giovani, Dialogues è curata da Luca Zuccalà con 16 progetti specifici sulla natura dinamica del mezzo cartaceo.

Wopart 2019. Hu Huiming con la galleria MaEc nel tour di Artscore. Ph. Gio Manzoni Art
Projects Space presenta International Laser Print Show, curata da Marco Roberto Marelli con Chiara Spiaggiari. Sono 11 progetti spaziali da tutto il mondo selezionati da Dario Moalli in collaborazione con un team di curatori internazionali: Lucia Aspesi (Assistente curatore Pirelli Hangar Bicocca), Lorenzo Balbi (Direttore Artistico MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna), Giulia Colletti (Assistente di direzione Castello di Rivoli) e Fiammetta Griccioli (Assistente curatore Pirelli Hangar Bicocca). Il ricavato della vendita di queste opere sarà devoluto alla causa del futuro Istituto dei Tumori e dei Trapianti presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

Wopart 2019. Fabio Viale con Galleria Poggiali nel tour di Artscore. Ph. Gio Manzoni Art
Le mostre collaterali
Nel polo fieristico è stato possibile visitare sette mostre collaterali.
Viene affrontato per la prima volta un approfondimento storico sull’elemento principe con All’origine della Carta: cinque papiri dal museo egizio di Firenze. Giorgio Piccaia, artista rappresentato in fiera da MaEc insieme a Hu Huiming, si è dedicato anche all’organizzazione di questa mostra. Con lui Maria Cristina Guidotti, curatrice del Museo di Firenze, con il supporto di Corrado Basile, insieme alla Direzione Culturale di WopArt in collaborazione col Comune di Lugano.

Wopart 2019. Riflessi tra le opere nel tour di Artscore. Ph. Gio Manzoni Art
Di Marzio e Manazza hanno curato Luigi Pericle (1916-1921). L’alchimista pittore. In esposizione un nucleo inedito di opere su carta dello svizzero Luigi Pericle Giovannetti, artista e intellettuale scomparso nel 2001. Rinunciò alla modernità per creare nella contemplazione della Natura, influenzato da dottrine esoteriche e Teosofia.
In anteprima assoluta i dieci acquerelli del maestro dell’arte figurativa russa Esionov, in mostra con Il Realismo Visionario di Andrey Esionov, a cura di Marco di Capua. Le sue opere si potranno osservare anche in autunno, presso i Musei di San Salvatore in Lauro a Roma.
Due esposizioni sono ospiti dello stand di Tallulah Studio Art. Courtesy of Clifford Chance- Arcus Pride Art Exhibition, Milan 2019 ripropone la mostra di giugno nelle sedi milanesi degli legali di Clifford Chance, a sostegno della comunità LGBT. I AM, a cura di Patrizia Madau, porta invece sei artisti emergenti a confrontarsi con le tematiche di tecnica, segno, luce, colore, materia, pieno e vuoto.

Wopart 2019. Installazione fotografica di Bob Krieger. Ph. Gio Manzoni Art
Mostre nel Vip Lounge e Area Talk
Gli orologi molli di Dalì si trova nella Vip Lounge con cinque sculture di una serie voluta da Dalì Universe, società per la tutela e valorizzazione dell’opera di Dalì, in una delle più ricche collezioni private dell’artista. Attraverso la tematica l’area Vip si conferma così svizzera e internazionale, grazie alla collaborazione della Maison Suisse d’Horlogerie Eberhard & Co. affiancata dalla prestigiosa Orologeria Mersmann.
Infine, nell’area talk di Wopart ho incontrato le installazioni del fotografo di moda Bob Krieger. LOVE è un excursus nella visione di un testimone del successo mondiale del sistema moda italiano. Si intende di certo creare un ponte con la Fashion Week milanese, concomitante a Wopart 2019.

Wopart 2019. Incontro con la galleria Tsekh. Ph. Gio Manzoni Art
Le scelte di Artscore.it
In un contesto così ricco e mediamente di qualità, vorrei proporre, a coloro che passato l’evento potrebbero trasformarsi nei venticinque lettori di manzoniana memoria, nomi su cui vale la pena soffermarsi aldilà dell’evento fieristico. Artisti o gallerie che presto avranno la giusta attenzione con un approfondimento su Artscore.
Non è facile fare una selezione a Wopart 2019. Ho fatto semplicemente quattro scelte a caldo, basandomi sull’immediatezza dell’incontro con l’opera, e la “durabilità” delle riflessioni che ne conseguono.

Wopart 2019. Obey nel tour di Artscore. Ph. Gio Manzoni Art
Artrust e il linguaggio street
Lo stand di Artrust da Melano in Svizzera è una boccata di aria fresca tra i Main Courses. Genuina nella sua specializzazione in nomi legati alla street art o all’urban art, la sua proposta è perfettamente in linea con una dei temi cardine di Wopart 2019, Democracy of Paper. Troviamo mostri sacri del genere quali Blu, Banksy, Obey accanto a nuovi protagonisti come il duo NeverCrew.

Wopart 2019. Andrea Ravo Mattoni nel tour di Artscore. Ph. Gio Manzoni Art
Non sono la prima a notare quanto siano tutti artisti con una grande padronanza delle tecniche utilizzate, ma vale la pena segnalare le immagini dei disegni preparatori a confronto con i grandi murales realizzati dal virtuosista Andrea Ravo Mattoni. L’artista ha riprodotto su grande scala urbana capolavori antichi, con l’uso sorprendente della bomboletta. Ne abbiamo un assaggio su cartone a Wopart 2019 con la sua Ragazza con l’orecchino di Perla. Nello stand una piccola mostra nella mostra è costituita dalle opere di Serena Maisto e Raul 33. One.Two. Andy propone scomposizioni e divertissement da writer sulla foto di Wahrol di K. Bystedt, ed è allestita anche nella sede della galleria.

Wopart 2019. Blu con la galleria Artrust nel tour di Artscore. Ph. Gio Manzoni Art
Galleria Tsekh e Ievgen Petrov
Tra gli emergent sono stata accolta dall’entusiasmo del gallerista di Tsekh (Ucraina e Lituania). La mia scoperta a Wopart 2019 con la pittura postmoderna di Ievgen Petrov.
Sia il soggetto che la tecnica, che si sviluppa in stretta relazione con il suo supporto, la carta, sono degne di nota. E’ presentata una serie di opere parte del progetto dedicato a “persone che per volontà del destino si sono trovate in un ambiente sconosciuto, insieme al loro codice culturale e ai loro tentativi di interagire con esso”. L’argomento tocca senza dubbio l’immigrazione ma lo fa a livello più universale, attraversando i confini geografici e storici, non fermandosi all’esodo dei paesi del terzo mondo. Gli uomini e le donne rappresentati sono state a diverso titolo strappate “dalla loro casa: dagli Slavi e dagli Yakuza alla Regina d’Inghilterra agli Astronauti”.

Wopart 2019. Ievgen Petrov con la galleria Tsekh nel tour di Artscore. Ph. Gio Manzoni Art
Sono acquerelli colorati e monocromatici realizzati negli ultimi due anni, alcuni arricchiti dal trattamento sul supporto che evoca la trama della carta da giornale, come se fossero forieri di notizie attendibili.
Tocco “documentaristico” che sottolinea l’ironia alla base del soggetto, nel quale si riconoscono con facilità le componenti culturali, una navicella spaziale caduta in un paesaggio di Bruegel o il “babushka” che vende sottaceti a Cloud Gate. Ma la volontà è seria: genera straniamento e poi consapevolezza guardare la vita quotidiana da dentro la nostra congiuntura socio-economica, accanto alla prospettiva di altre quotidianità “disadattate”. Emblematiche le didascalie dei nove lavori. Dove non siamo.

Wopart 2019. Andrea Collesano nel tour di Artscore. Ph. Gio Manzoni Art
Javier Marin
Da Pietrasanta Barbara Paci affianca alle meravigliose sculture del messicano Javier Marin, alcuni suoi lavori su carta. Su queste le figure nere di una sincopata danza macabra sembrano incastonate come in un ritrovamento fossile, con una vocazione alla tridimensionalità suggerita dal trattamento del supporto stropicciato. Eppure la purezza cromatica, neri i personaggi contro al bianco ottico della carta riportano ad una visione contemporanea. Agendo su una fruizione binaria, decostruisce e costruisce una volumetria e una collocazione culturale.

Wopart 2019. Javier Marine nel tour di Artscore. Ph. Gio Manzoni Art
Vive della dialettica tra due dimensioni tutto il suo lavoro di scultore. Marin realizza opere dal gusto classico o mitologico, oppure ispirate a topoi nell’immaginario occidentale, il Cavaliere per fare un esempio presente a Wopart 2019, ma su di esse fa ritrovare all’osservatore fisionomie dai tratti somatici afferenti a culture originarie di Africa e Sudamerica, volti che l’occidente fino alla contemporaneità ha escluso dall’arte monumentale.

Wopart 2019. Particolare di una scultura di Fabio Viale nel tour di Artscore. Ph. Gio Manzoni Art
Giovanni Frangi
Sempre in tema di rapporti dialettici, questa volta legati squisitamente al modus operandi disciplinare, mi trovo ad osservare dipinti su carta di Giovanni Frangi, a Wopart 2019 con la galleria Poggiali. Ciò che ho sempre trovato interessante è la fluidità della sua pittura dove il colore e la linea del disegno non si separano, ma sembrano darsi reciprocamente una tregua ritmica.

Wopart 2019. Un’opera su carta di Giovanni Frangi con la galleria Poggiali nel tour di Artscore. Ph. Gio Manzoni Art
Come in una partitura musicale emergono suoni più gravi o più acuti così la visione di una corteccia di betulla può risultare densa nella sua volumetria, ma mobile e penetrabile dalla logica di tutto un campo visivo nel quale confluiscono le ombre circostanti. Complice di questa visione integrata degli elementi di vuoto e di pieno, talvolta continua su più tele, è senza dubbio la presenza acquatica, un sussurro fantasmatico tra i tronchi di Frangi.
Michela Ongaretti