In van per la Milano del Fuorisalone: Lee Broom e il suo road-show con la collezione Optical

by Michela Ongaretti
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In van per la Milano del Fuorisalone: Lee Broom e il suo road-show con la collezione Optical

DI MICHELA ONGARETTI

Lee Broom porta in van la collezione Optical al Fuorisalone 2016.

E’ stato la rivelazione del Fuorisalone, almeno per me, perché nel Regno Unito Lee Broom è assai noto come interior designer e progettista

La Milano Design Week è stata teatro itinerante per lui che ha allestito all’interno di un van una vera e propria installazione con la sua nuova linea di lampade Optical.

 

L'installazione sul van Palazzo Italiano con il designer e la collezione Optical

L’installazione sul van Palazzo Italiano con il designer e la collezione Optical

 

Si è fermato in diversi punti della città, lezone calde del Fuorisalone, fino a sabato, aprendo le porte al suo Salone del Automobile (sic), nome ironico per l’operazione “alternativa”, comunque ben accolta ed anzi considerata a tutti gli effetti estensione dell’istituzionale MDW.

L’installazione nel van, quello per le consegne del suo negozio, si chiama Italian Palazzo come omaggio alla nostra architettura, perché Broom ripensa alle sue visite precedenti quando era rimasto impressionato dalle location in antiche dimore cittadine, con i loro maestosi interni.

Il Fuorisalone secondo Lee Broom, con un particolare della decorazione

Il Fuorisalone secondo Lee Broom, con un particolare della decorazione

 

Incorporata alla scenografia la collezione di lampade, in metallo e vetro soffiato, è “Optical”, con l’idea nata dalle illusioni ottiche e dalla op art dei dipinti degli anni sessanta, mutevoli nelle diverse angolazioni e prospettive: allo stesso modo le luci cambiamo il loro look girando attorno ad esse. Somigliano anche a dei lampioni, per ricordare che l’evento è on the road per le vie della città lombarda.

Lampade da terra e e sospensione della collezione Optica di Lee Broom

Lampade da terra e e sospensione della collezione Optical di Lee Broom

 

Segnalata tra i 15 migliori allestimenti per la MDW2016, la mostra compatta e trasportabile è caratterizzata dal grigio, marchio “di fabbrica” della creatività di Broom, ornata da colonne e architrave come sfondo classicista e monocromo, in contrasto controllato con lo stile sixties delle lampade sferiche, appoggiate su sostegni quelle da tavolo, appese direttamente alla struttura le sospensioni o dal lungo stelo quelle da terra. Tutto perfettamente posizionato per materializzarsi agli occhi come una vera stanza apparsa dietro ad una porta magica.

Lee Broom ha aperto alla fine del 2013 uno showroom nel quartiere di Shoreditch a Londra: sotto l’insegna Electra House presenta tutti i prodotti per l’illuminazione e l’arredamento e con la propria etichetta: ha realizzato più di 75 oggetti dal 2007, oltre ad una ventina con altri marchi. Ha particolarmente a cuore la selezione degli artigiani, piccoli produttori e manifatture inglesi. Essi hanno creano ciò che Broom personalmente produce e distribuisce, tra cui ricordo il best seller del marchio, le lampade a soffitto in ottone e vetro Crystal Bulbs.

Crystal Bulb Chandelier di Lee Broom

Crystal Bulb Chandelier di Lee Broom

 

Coerentemente alla sua visione proposta anche a Milano, ogni mobile è collocato in una piccola scenografia, ed ogni oggetto è frutto di un’eccellenza artigianale scelta con cura.

Come interior designer in patria ha curato molti spazi residenziali e commerciali, ristoranti e bar di cui ricordiamo l’Old tom & English a Soho con velluti, legni, e le sue lampade forgiate nel marmo prodotte solo grazie alla perizia tradizionale di artigiani italiani.

Lee Broom abbraccia Rossana Orlandi il primo giorno del tour per le location del Fuorisalone

Lee Broom abbraccia Rossana Orlandi il primo giorno del tour per le location del Fuorisalone

 

Il viaggio del department store immaginario intorno ai distretti chiave del design milanese è partito martedì 12 da S. Ambrogio con il celeberrimo spazio commerciale e di tendenza di Rossana Orlandi, mentre la sera ha animato il dehor del mitico Bar Basso, teatro e rifugio del bel mondo del progetto, milanese e non, dagli anni novanta. Poco dopo la classica ora dell’aperitivo, i calici si sono alzati anche in nome della sua creatività per il party inaugurale.

Il secondo giorno lo si poteva ammirare presso il polo nuovissimo S. Gregorio Docet nell’omonima via vicino a Corso Buenos Aires. Il terzo giorno si è posizionato nel cuore di via Tortona, mentre venerdì 15 aprile è stata la volta di Brera, per la precisione davanti a Fantini in via Solferino 18.

Il road show si è concluso il 16 aprile al design district di via Ventura Lambrate, ormai diventato di culto per le idee più fresche dei giovani creativi.

La collezione Optica di Lee Broom alla MDW2016

La collezione Optical di Lee Broom alla MDW2016

 

Il furgone scenografico non è stato un antagonista ma per ogni location ha fatto da corollario espositivo in accordo con gli eventi e gli espositori, collocato in strada ma non clandestino.

Non è la prima volta che il designer si inserisce in modo originale nel contesto stimolante e caotico del Fuorisalone, e già sono entrate nella sua storia personale e creativa le settimane di primavera passate. Mi domando come sia possibile averlo notato solo nel 2016!

Studiando un p0′ .. ho scoperto che l’anno corso era “stabile” ma in un luogo lontano dalla pazza folla, in zona Stazione Centrale aveva ridato vita ad un negozio dismesso con la varietà dei suoi pezzi di design, dalle lampade alle poltrone, dai mobili agli specchi. Nel 2012, la sua prima volta al Fuorisalone, aveva ricreato in via Ventura un vero e proprio pub inglese in una galleria e ricorda di avere sul serio bevuto un whisky con un visitatore italiano che compiva quel giorno 100 anni. Avvezzo al concetto di makeover funzionale usato in senso spettacolare, aveva pure nel 2015 trasformato il suo showroom di Shoreditch in un negozio di fiori.

Lo showroom di Londra trasformato in negozio di fiori

Lo showroom di Londra trasformato in negozio di fiori

 

Sicuramente è un’esperienza che vorrà ripetere, (chissà cosa studierà per il Fuorisalone 2017), vista l’opinione entusiasta sulla Milan Design Week. L’ha infatti descritta come “meravigliosa, che lega tutti i partecipanti in maniera speciale”. La manifestazione milanese è “incredibilmente importante per designer come me perché è seguita in tutto il mondo, vi accorrono persone persino dall’Australia”, e questa global audience rende l’evento una vetrina unica, sia per mettersi in mostra che per osservare le novità nel campo, senza avere i vincoli di una fiera tradizionale come il Salone del Mobile.

Michela Ongaretti

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