Idee e passione dalla scienza e dalla società civile. Come nutrire il pianeta secondo il Padiglione tedesco
di MICHELA ONGARETTI
Il padiglione Germania per l’ecocostenibilità. Per cosa si dovrebbe visitare Expo? Nel bene e nel male è un evento irripetibile, per curiosità, oppure per vedere la risposta delle diverse nazioni al tema di “Nutrire il pianeta”. Qualcuno può anche essere interessato all’atmosfera internazionale, o agli esempi di design per l’architettura temporanea e possibilmente la sua ecosostenibilità. Ma c’è un altro motivo. In un contesto risultante dai contributi dei diversi Stati quando siamo fortunati riusciamo a respirare, attraverso l’approccio dato alla tematica, lo spirito di un popolo. Ci è successo nel padiglione tedesco, dove è ben rappresentato dai contenuti e dal design ecosostenibile.
Organizzatore generale è il Ministero Federale dell’Economia e dell’Energia (BMWi) con Dietmar Schmidt come commissario generale. L’architettura, l’ideazione e il progetto sono degli studiARGE e SCHMIDHUBER con a capo l’architetto Leonard Wieckell, mentre il merito della creazione dei contenuti, esposizione e media va a Milla e Partner.
La Germania ha prodotto grandi menti scientifiche e letterarie, e viene spontaneo definirla per il rigore, nell’innovazione tecnica e tecnologica. Ma i tedeschi sono capaci di slanci appassionati, e amano la luce, il calore che cercavano in Italia e in Grecia fin dai tempi del Grand Tour. Per questo fin dall’inizio il “campo delle idee”, la rappresentazione di alcune risposte su alimentazione e sostenbilità futura del pianeta, viene affidata a sei ambasciatori “passionari”, cittadini tedeschi eccellenze nel loro ambito.I sei campi tematici corrispondenti sono: l’acqua, il suolo, il clima, la biodiversità, gli alimenti e “ il mio giardino delle idee” con esempi concreti di attivismo ambientale e nutrizionale dalla società civile.
Al termine abbiamo affrontato molti concetti, ci siamo arricchiti di informazioni utili ma potremmo esser stanchi, per questo la Germania offre una parte più di intrattenimento con lo spettacolo Be(e) Active, tenuto in una sala studiata ad hoc. E’ un dono finale del percorso, accostato ai contenuti più scientifici, che chi ha fretta per altre visite può evitare, cosi come gli spettacoli di intrattenimento più pop nell’arena alla base della struttura. Il percorso quindi è diversificato topograficamente e dal punto di vista di diversi target di pubblico.
Milano Expo padiglione Germania – Un momento dello show Be(e) Active
Sin dall’architettura si tenta di fornire risposte tecnologiche e creative al grande tema dell’energia futura, modulando esempi dalla Natura.
La rampa d’ingresso utilizza diversi tipi di legnameche compongono un paesaggio agricolo visto dall’alto e l’inclinazione suggerisce il pianoro tipico della campagna tedesca. Leggermente in salita come nel paesaggio naturale dal cui terreno spuntano germogli: qui sono l’elemento portante di comunicazione tra l’alto e il basso, l’esterno e l’interno, alberi stilizzati che escono dal piano inferiore,sostengono l’intera struttura e la “nutrono” con il fotovoltaico inserito nelle foglie, la copertura dinamica dell’edificio. Il concept è perfettamente realizzato nella struttura perché nei Fields of Ideas la base dell’alimentazione, il tema dei temi, viene dalla Natura, ed essa ha bisogno di essere sostenuta e tutelata attraverso la ricerca scientifico-tecnologica, e la collaborazione dei cittadini e dei governi. Questi tralicci portanti sbucano infatti dalla zona sottostante ricca dei contenuti interattivi del padiglione.
Per i visitatori che decidono di non entrare ma godersi la vista dal pianoro c’è comunque un’ultima chiamata verso i contenuti proprio attraverso le aperture da cui sbucano gli alberi in acciaio, possono affacciarsi e curiosare, ma anche essere richiamati da altri visitatori dal basso a contribuire con dei comandi al gioco interattivo del piano terra.
In cima il grande tetto di foglie unifica esterno e interno, avvolge sia l’architettura che l’area espositiva. Se il futuro è adattarsi al modello della Natura nella morfologia, la moderna membrana che protegge il padiglione come le foglie il fusto, al tempo stesso si trova una semplicità costruttiva attraverso la riduzione di materiali,questa membrana e l’acciaio. La tecnologia innovativa utilizzata per i pannelli solari incontra per la prima volta il design nel progetto internazionale del padiglione, infatti sono stati stati studiati per adatttarsi in maniera flessibile alla morfologiadi differenti componenti architettoniche e del complesso dell’opera.
Parliamo di tecnologia fotovoltaica biologica, OPV, per i circuiti stampati di moduli esagonali, laminati su entrambi i lati e fissati tramite clips ad una rete d’acciaio a filigrana che trasporta l’energia elettrica partendo dalla cella centrale. L’energia che si produce di giorno viene immagazzinata in un sistema di stoccaggio ai piedi delle cinque strutture-germoglio per alimentare la lampada circolare a LED che di notte le illumina dal basso. Questo ciclo di energia chiuso e auto-alimentante riproduce quello naturale. Alla fine di Expo i moduli saranno riutilizzati dal consorzio di aziende tedesche ARGE OPV che li ha creati.
Se seguiamo invece il percorso interno entriamo al pianterreno dove ci accoglie una guida per il preshow: ci informa sull’uso della seed board di cui siamo stati equipaggiati e ci presenta le aree tematiche e i suoitestimonial. Benjamin Adrion ha fondato Viva con Agua, una rete che si impegna attivamente per l’approvigionamento idrico dei paesi in via di sviluppo, Josef Braun è un coltivatore biologico che si batte per la gestione agricola sostenibile del suolo, i giovanissimiFelix Finkbeiner e Franziska Funk ci sensibilizzano sul cambiamento climatico con l’iniziativa studentesca Plant for The Planet, Eckart Brandt è un eroe della biodiversità perchè ha salvato centinaia di varietà di mele tradizionali antichissime, e continua a coltivarle. Erika Mayr è un’apicultrice metropolitana, dal centro di Berlino contribuisce alla salvaguardia delle api producendo il loro miele, infine Michael Schieferstein si batte attivamente per un rapporto sostenibile con l’alimentazione mediante l’iniziativa Foodfighters.
Passiamo al grande aperto ambiente che ci colpisce per l’utilizzo della luce naturale, e per leforme organiche delle aree espositive, identificate dai diversi colori dell’allestimento. Per ogni area c’è un’installazione video che fa parlare questi protagonisti del loro lavoro per l’ambiente.
Con la seedboard che ci permette di proiettare testi e filmati, immagini e giochi la nostra esperienza è libera e individuale, possiamo soffermarci dove e quanto riteniamo interessante.
Non è questa la sede per presentare tutti i terminali informativi , ma ci soffermeremo sugli stimoli principali per ciascuna area, dove le idee e i progetti che gravitano intorno alle risorse naturali stimolano al loro uso pensato, per contribuire alla sicurezza alimentare del futuro.
Il blu predominante della tematica acquatica offre stimoli come il recupero del fosforo come fertilizzante, a cura della piattaforma tedesca per il fosforo e la Berliner Wasserbetriebe, e un progetto pilota di Amburgo sul ciclo dell’acqua sostenibile in città.
I diversi pannelli interattivi dell’area arancione dedicata alterreno orbitano intorno all’agroforestazione come prevenzione all’erosione e stabilizzazione dell’equilibrio idrico, poi l’applicazione delle colture alternate per salvaguardare la produttività del suolo con Stiftung Oekologie & Landbau.
Per il clima il colore dominante è il giallo e si presentano soluzioni innovative che combinano la tutela del clima stesso con approvigionamento sostenibile, energia e alimentazione, ad esempiol’acquacoltura offshore, unione di allevamento ittico ed energia eolica, e l’agrofotovoltaico attraverso diverse superfici per l’energia e l’agricoltura.
Il verde chiaro della biodiversità mostra la molteplicità delle specie viventi dove degli oggetti a forma di seme ospitano progetti per la conservazione della biodiversità: la Banca dei Geni di Gastersleben, una delle maggiori al mondo, e la salvaguardia di quella genetica degli animali da allevamento.
Il settore rosso dell’alimentazione, fornisce informazioni sui prodotti quotidianamente consumati, con l’intento di rendere consapevoli dell’impatto delle nostre scelte. Un’alta parete stilizza scaffali di un supermarket, e un carrello che, fatto scorrere, visualizza caratteristiche di produzione e nutrizionali di diversi prodotti.
Verso la scala che ci condurrà al primo piano il lato oscuro del consumo: una montagna di rifiuti che due pannelli mostrano come possibile risorsa per il recupero di energia.
Al primo piano ci troviamo immersi nella luce naturale più intensa in compagnia di molte piante aromatiche, che vengono utilizzate nel ristorante del padiglione stesso, siamo nel “Giardino delle Idee”. Vicino a queste coltivazioni si possono staccare dei biglietti con proposte sul loro utilizzo: questa e altre sono le idee fiorite dalla consapevolezza dei cittadini comuni, le loro iniziative per migliorare Ambiente e Alimentazione. In quest’area si esperisce quindi una forte esperienza comunitaria della società civile tedesca. Citiamo ad esempio Foodsharing e Mund Raub che dal web segnala dove si possono raccogliere e mangiare frutti maturi nelle aree urbane.
E’ quella del movimento di due proiettori-schermo oscillanti a suon di musica, come i due grandi occhi delle api, durante la performance live dei beejays, un chitarrista e un beatboxer.
All’uscita si può passare alla terrazza, visitabile anche per chi passa dall’interno, oppure entrare nella sala suggestiva delloshow Be(e) Active, adatto in questo caso a riunire tutti i target di pubblico per l’esperienza musicale che si fa comunitaria, confermando la vocazione del Padiglione di attirare la nostra attenzione su argomenti seri, ma riunire adulti e bambini anche con la tecnologia che regala solo spensieratezza.
Michela Ongaretti